Tra le domande per la sistemazione in alloggi provvisori presentate dai terremotati aquilani, ve n’è una che indica come destinazione villa Certosa o palazzo Grazioli, residenze del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
La richiesta - inviata alla protezione civile e al Comune dell’Aquila - è di Antonio Bernardini, la cui casa, nella zona rossa del centro storico dell’Aquila, è inagibile. Nel tipo di sistemazione preferita, alla voce «alloggi in affitto» a penna è stato aggiunto «se possibile, a villa Certosa oppure a palazzo Grazioli».
«Non si tratta di una provocazione - ha detto all’Ansa il terremotato aquilano - ma di una richiesta legittima basata sulle dichiarazioni del presidente il quale aveva pubblicamente promesso che avrebbe ospitato nelle sue case alcuni terremotati. In questo modo avrei anche l’occasione di essergli utile con consigli basati sulla mia esperienza di terremotato prima in auto, poi in tenda e infine in due alberghi, e di profondo conoscitore della città».
Bernardini è segretario generale ed economo del Consorzio di ricerche applicate alla biotecnologia (Crab), ma fu licenziato illegittimamente sei anni fa ed è in attesa che sia dato seguito a due sentenze della magistratura che impongono al Consorzio il suo «reintegro immediato» nelle funzioni e il pagamento delle retribuzioni e dei contributi.
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