Nablus – Infopal. La famiglia del palestinese Bilal Ahmad Ghanem, della cittadina di Ematin in provincia di Nablus, ha chiesto alle organizzazioni giuridiche di prendere le sue difese e formare una commissione d'inchiesta imparziale sulla questione della morte del figlio, ucciso dalle forze israeliane nel 1992, e del furto del suo corpo, riconsegnato in seguito privo degli organi interni.
Il deputato del Consiglio legislativo palestinese Najat Abu Bakr, che ha visitato la casa di Ghanem, ha confermato che la verità corrisponde a quanto riferito dai familiari, e che il padre della vittima ha espresso la volontà di condurre le analisi richieste per la dimostrazione dell’accaduto, a costo di riaprire la tomba e prelevare dei campioni dalla salma.
Abu Bakr ha quindi commentato che un simile gesto da parte delle autorità di occupazione israeliane va “contro l'umanità, e dimostra che la società d’Israele è scossa dalla propria perdita della moralità, e racchiude dentro di sé delle bombe a orologeria che prima o poi esploderanno”.
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