I decessi dietro le sbarre, dall'inizio del 2011, sono stati 35. IL detenuto rumeno che si è tolto la vita ieri pomeriggio nell'istituto di pena di Santa Maria Maggiore a Venezia, proclamava la sua innocenza ed era stato già protagonista di atti di autolesionismo e di un paio di tentativi di suicidio
ROMA - Nel solo mese di marzo 12 detenuti sono morti nelle carceri italiane, di cui almeno 5 si sono tolti la vita. Dall'inizio dell'anno, sono 35 i decessi in carcere, di cui 14 suicidi accertati. Sonno i dati forniti da Ristretti Orizzonti, l'organizzazione di volontariato che tiene aggiornato un Osservatorio sulla condizione nelle ca
Altri tre suicidi nello stesso carcere. Nel 2009 ci furono ben tre suicidi a Santa Maria Maggiore ed un altro avvenne lo scorso 22 settembre, per il quale sono tuttora in corso indagini miranti ad accertare eventuali responsabilità. Tuttavia, il caso che ha sollevato maggiore scalpore è stato quello del 26enne Mohamed P., marocchino, che si strangolò con un brandello di coperta il 6 marzo 2009 in una cosiddetta "cella liscia", priva di ogni appiglio e suppellettile, utilizzata per i detenuti a rischio suicidario ma, sembra, anche come punizione per gli indisciplinati.
Sotto indagine diverse persone. Per quella morte furono indagate diverse persone, tra cui l'Ispettore di Polizia Penitenziaria Domenico Di Giglio, che quel giorno comandava gli agenti in servizio e che fu accusato di omicidio colposo. La vicenda finì con una ulteriore tragedia, poiché Di Giglio, nel frattempo messo in congedo per problemi psicologici, si toglie la vita il 27 settembre 2009 (a tre giorni dall'inizio del processo per la morte di Mohamed), dopo aver ucciso la moglie Emanuela Pettenò, 43 anni.
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