Milano, 28 mar. (Adnkronos) - "E' andata bene, sarò in aula anche alle prossime udienze". Così il premier Silvio Berlusconi, ha commentato l'udienza preliminare di questa mattina sui diritti tvdavanti al gup Maria Vicidomini. Udienza, durata circa due ore e che è stata rinviata al 4 aprile prossimo. E così come chiesto dalla difesa del premier, il gup ha fissato un calendario di udienze il lunedì comprendendo le date del 2 e del 30 maggio.
Il presidente del Consiglio, indagato insieme ad altre 11 persone tra cui il figlio maggiore Pier Silvio e Fedele Confalonieri, deve rispondere di frode fiscale e appropriazione indebita nel processo Mediatrade. Per il suo arrivo al Palazzo di Giustizia, dove 'mancava' da 8 anni, sono state previste misure straordinarie: ingente presenza delle forze dell'ordine dentro e fuori il palazzo e corridoi del settimo piano, l'ala riservata agli uffici dei gip e gup, off limits a giornalisti e fotografi.
"Viva Silvio", "Sei il migliore", "Forza Silvio". Questi alcuni degli slogan urlati dai sostenitori del premier, che è salito sul predellino della sua auto per salutare i militanti ed è rimasto per circa 5 minuti attorniato da sostenitori, giornalisti e telecamere. E mentre il premier era in aula, si è registrato qualche battibecco tra i sostenitori e i contestatori del Cavaliere. I militanti del Pdl sostengono infatti che "Berlusconi è perseguitato dai giudici", affermazione che ha trovato pronta risposta di alcuni contestatori che hanno urlano "Berlusconi si deve fare processare".
"E' un fatto confermato da tutti i testimoni che io, nella mia azienda, in Mediaset, non mi sono mai occupato dell'acquisto di diritti televisivi ed è un fatto, confermato da tutti i testimoni, che dal gennaio del '94, quando sono sceso in campo nella politica e mi sono dimesso da ogni carica, mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato per dedicarmi solo ed esclusivamente al Paese", aveva intanto affermato il Cavaliere intervistato da Maurizio Belpietro a 'La Telefonata' su 'Mattino cinque', spiegando in modo dettagliato tutta la vicenda che lo vede imputato nel processo Mediatrade. "Io - ha ribadito il presidente del Consiglio - non mi ero occupato di diritti televisivi nemmeno prima, perché i diritti televisivi venivano acquistati da una sezione di Mediaset che aveva dei bravissimi manager a capo e che passavano all'ufficio acquisti le loro richieste per gli acquisti di film e di telefilm sul mercato americano".
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