(ASCA) - Roma, 28 mar - Tracce di iodio 131 sono state rilevate dalle centraline di misurazione nel nord Italia. Lo riferisce l'ISPRA che con il sistema delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell'Ambiente effettua il monitoraggio della radioattivita' ambientale e che dal 12 marzo 2011 ha chiesto di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l'andamento di una eventuale presenza di radioattivita' in aria riconducibile all'incidente nella centrale di Fukushima in Giappone.
In particolare, risultati delle misure relative ai campionamenti effettuati tra il 23 e il 27 marzo dall'ARPA Piemonte, dall'ARPA Valle d'Aosta, dall'ARPA Bolzano e dall'ARPA Lombardia hanno evidenziato in alcuni campioni la presenza di piccole tracce di iodio 131, dell'ordine del decimillesimo o centomillesimo di Bq/m3.
Le concentrazioni risultano di 1-2 ordini di grandezza inferiori a quelle rilevate nei giorni scorsi negli Stati Uniti ed in Canada. Esse , rileva l'ISPRA, sono analoghe a quelle rilevate in Francia dall'Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare (IRSN) nei giorni dal 24 al 26 marzo. I valori, tranquilizza l'Istituto, non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.
Sino ad oggi, la rete automatica di monitoraggio dell'intensita' di dose gamma in aria dell'ISPRA non ha rilevato valori anomali rispetto alle normali fluttuazioni del fondo ambientale locale.
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