Con l’exploit di voti incassati dal partito xenofobo e populista dei “True Finns” (Veri Finlandesi) alle elezioni nazionali di Helsinki, si aggiunge un altro tassello al dilagare dell’estremismo di destra in Europa. Il partito del carismatico Timo Soin è stato il vero vincitore morale di questa tornata elettorale, passando da 5 seggi in Parlamento a ben 39 e attestandosi come una delle principali forze politiche del Paese. In caduta libera gli altri tre partiti del Paese, i centristi, il partito di Coalizione Nazionale e i Socialisti Democratici, tanto che il partito dell’outsider Soin non potrà più essere ignorato nella formazione del prossimo Governo.
Quello finlandese è solo l’ultimo soffio di un vento di estremismo che negli ultimi anni sta lambendo la maggior parte dei 27 Paesi Ue. Dal nazionalista Vlaams Belang (Interesse Fiammingo) e dalla più moderata ma pur sempre separatista NVA in Belgio all’anti islamico Partij voor de Vrijheid (Pvv) di Geert Wilders in Olanda, passando dal Fronte National (Fn) di Marine Le Pen, figlia d’arte di Jean-Marie, in costante ascesa in Francia, alla Lega Nord in Italia.
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