Se fra i magistrati milanesi ci sono brigatisti da cacciare via, fra le toghe della Procura palermitana c’è chi merita di andare in galera per dieci anni. Il sospetto era stato affacciato nel corso di una puntata di radio Londra, condotta da Giuliano Ferrara al termine del Tg1 di Minzolini, e ora diventa capo d’accusa in un editoriale dello stesso giornalista. “Che cosa aspettiamo – invoca Ferrara – a tirare fiori l’art.289 del codice penale, “attentato agli organi costituzionali”, che punisce con dieci anni di galera chi cospira contro lo Stato?”.
La richiesta conclude una requisitoria durissima e senza scampo per gli “imputati”. Chi sono? Massimo Ciancimino, il calunniatore di Gianni de Gennaro, coordinatore dei servizi segreti, Michele Santoro, sponda mediatica del calunniatore, e Antonio Ingroia, il procuratore aggiunto di Palermo, che ha la colpa di avere dato credito, confidenza ed altro ancora, al figlio di Don Vito. L’accusa è di cospirazione politico giudiziaria.
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