Dopo gli attentati alle Torri Gemelle l’intera organizzazione terroristica è in fermento. Osama Bin Laden viaggia e incontra tutti.
E’ davvero immane la quantità di materiale che questa volta i media americani hanno ottenuto da Wikileaks, il ben noto sito di divulgazione segreti fondato e gestito da Julian Assange, il giornalista australiano ormai di fama mondiale. Una serie di informazioni, al solito, classificate, che raccontano l’identità e i fatti rilevanti di tutti gli ospiti che il carcere di Guantanamo ha trattenuto nel corso della sua attività. Così, ovviamente, anche i leader di Al Qaeda arrestati nel corso dell’operazione Enduring Freedom contro l’Afghanistan.
DOPO GLI ATTENTATI – E’ il Washington Post a ricostruire una storia degli avvenimenti interni all’organizzazione terroristica talebana nei momenti immediatamente successivi agli attentati dell’11 settembre. Un Osama Bin Laden per certi versi inedito, che viaggia fra Pakistan e Afghanistan (anche se soprattutto a Karachi l’organizzazione terroristica dimostra la sua vitalità) per incontrare ad uno ad uno tutti i suoi luogotenenti.
Secondo i documenti, quattro giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre, Bin Laden avrebbe visitato un’abitazione nella provincia di Kandahar, Afghanistan. Avrebbe detto ai combattenti arabi radunati lì di “difendere l’Afghanistan dagli invasori infedeli” e di “combattere in nome di Allah”. Fu l’inizio di tre mesi peripatetici per Bin Laden e Al-Zawahiri. Viaggiando in automobile fra varie località dell’Afghanistan, bin Laden consegnava ordini ai suoi seguaci, si incontrava con alcuni leader Talebani e delegava il controllo di Al Qaeda al consiglio della Shura del gruppo, presumibilmente perchè aveva paura di essere catturato o ucciso mentre le forze americane si avvicinavano. A un certo punto, i due usarono un rifugio all’interno o relativamente vicino a Kabul. Il leader di Al Qaeda ricevette una serie di ospiti e diede una serie di ordini, incluse istruzioni per continuare le operazioni contro i bersagli occidentali. Distribuì i suoi soldati nei campi di addestramento, e diede istruzioni alle donne e ai bambini, incluse alcune sue mogli, di fuggire in Pakistan.
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