La rivelazione del vicepresidente: mio padre avrebbe capito. "Un programma cone Ballarò sarebbe perfetto. Esempio di grande correttezza e di modi pacati"
di GOFFREDO DE MARCHIS ROMA - "Peccato che Floris resti in Rai". Non sono le parole deluse degli amministratori de La7, sempre a caccia di star dell'informazione. Dopo la firma ufficiale del conduttore di Ballarò e di Fabio Fazio sul contratto con Viale Mazzini, il canale di Mentana può corteggiare Michele Santoro e Milena Gabanelli che ieri ha respinto la proposta della tv pubblica. Ma c'è un altro manager, nel mondo della televisione, che sa leggere bene i dati di ascolto, le curve dello share e fa i conti nell'interesse della sua impresa. Si chiama Berlusconi. Questa è la sorpresa affiancando il suo cognome a quello di Floris. "Mi ero mosso, ne avevo già parlato in azienda, avevo previsto il cosa, il come e il quando. Avrei portato Giovanni Floris a Mediaset", racconta Pier Silvio Berlusconi che del network fondato dal padre, è il vicepresidente. Proprio lui: il conduttore di Ballarò. Nemico pubblico del presidente del Consiglio. Sbilanciato, fazioso, mistificatore, secondo le sue gentili definizioni. "Le attaccherei volentieri la scarlattina", disse il premier a Floris durante una telefonata in diretta mentre era convalescente a casa. "Si ricordi, la Rai non è sua ma di tutti gli italiani", minacciò nel corso di un'altra conversazione telefonica. Poteva davvero finire Floris su una delle reti controllate dal Cavaliere? La risposta di Pier Silvio è un sì convinto, ponderato, studiato nei minimi dettagli. "A noi manca un programma di approfondimento in prima serata - spiega il numero due di Mediaset -. Un programma come Ballarò. È perfetto. È un esempio di grande correttezza. Usa toni pacati e ospita sempre le diverse posizioni in campo". Poi aggiunge: "Eravamo tutti d'accordo". Non è un mistero che a Mediaset considerino la propria offerta giornalistica non efficace per qualità e quantità. E l'auditel, che in una televisione commerciale è il pane quotidiano, decreta da tempo il grande successo degli approfondimenti politici. Sono programmi che costano poco e rendono moltissimo in pubblicità. Ma Mediaset può permettersi di fare uno sgarbo al padrone? "Il mio interesse per Floris non era una mossa contro mio padre", reagisce d'impeto Pier Silvio. Allora viene quasi il dubbio che anche a Cologno Monzese considerino vicina alla fine la parabola di Berlusconi e si preparino a un riposizionamento politico. Per il bene dell'azienda, s'intende.Continua ...
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