sabato 18 giugno 2011

Se pensate che la Guerra Fredda sia finita vent’anni fa…


Da tempo sono in corso le trattative tra Sati Uniti e Russia per includere quest'ultima nel futuro sistema di difesa antimissile europeo. Un'ipotesi che solo due decenni fa sarebbe parsa fantascientifica. Ma in realtà le parti sono molto lontane tra loro e lo stallo politico che ne consegue contrasta con l'idea che la contrapposizione dei blocchi sia solo un ricordo del passato.
Durante il recente G8 tenutosi a Deauville, il presidente russo Dmitry Medvedev ha espresso la sua insoddisfazione per come i negoziati stanno procedendo, affermando senza giri di parole che le parti stanno solo perdendo tempo. Mosca vorrebbe avere il controllo parziale del sistema, ma Washington è restia ad accordarglielo.
Ma ciò che Medvedev trova frustrante non è solo la riluttanza degli Usa ad accettare le proposte avanzate dal Cremlino, quanto la vaghezza della Casa Bianca nel fornire garanzie che il nascente sistema di difesa missilistica non sarà rivolto contro la Russia. Garanzie che il presidente russo lamenta di non aver mai ricevuto.
La sensazione di accerchiamento temuta da Mosca è stata rafforzata dall'incontro tra Obama e il suo omologo polacco Bronislaw Komorowski a Varsavia lo scorso 28 maggio, ultima tappa del tour europeo de presidente Usa. L'inquilino della Casa Bianca ha sottolineato l'importanza di una collaborazione con la Russia nel nuovo sistema di difesa, ma ha anche ribadito la volontà di affidarne il controllo esclusivo alla Nato. Una circostanza che Mosca considera quasi una perdita della propria sovranità.
"Invito tutti a pensare in quale mondo vorremmo vivere. In questo caso, sarà un mondo con più lanciatori di missili nucleari. Lo abbiamo già vissuto. Non voglio che l'Europa torni ad esserlo", ha detto Medvedev.
Così le parti hanno convenuto di proseguire le consultazioni per cercare una soluzione reciprocamente accettabile, formula di rito per (non) dire che un accordo è tutt'altro che vicino.
Continua ...

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