Sconfessata la versione difensiva del premier
MILANO - Ancora una sconfitta, dal punto di vista giudiziario, per SIlvio Berlusconi: la sua tesi difensiva, portata avanti dall'inizio del processo Mills, è stata sconfessata in Tribunale per l'ennesima volta.
Udienza che come sempre ha avuto i suoi guai procedurali. L'avvocato difensore del premier, il deputato Pdl Nicolò Ghedini, ha chiesto che l'esame di Diego Attanasio - teste chiave per accusa e difesa - avvenisse nelle forme dell'articolo 210 del Codice di Procedura Penale cioè come imputato di un reato connesso, per una condanna di primo grado che Attanasio - imprenditore napoletano - ha ricevuto dal Tribunale di Salerno. Ma il Tribunale, dopo un'ora di Camera di Consiglio, ha rigettato la richiesta. La differenza non è poca: come teste ex articolo 210, Attanasio avrebbe potuto non rispondere alle domande; invece ha dovuto rispondere a tutto con la consapevolezza che una dichiarazione falsa poteva aprire un processo per falsa testimonianza.
Durante l'esame testimoniale, l'imprenditore campano ha negato di aver versato 600 mila dolari a Mills o che l'avvocato inglese si sia tenuto questi soldi, per qualunque motivo. Questo è il punto focale del processo: secondo l'accusa, i soldi sono stati dati a Mills da Berlusconi, tramite il suo manager - ora defunto - Bernasconi, come affermato dall'avvocato inglese in una lettera inviata al suo comercialista, che ha dato il via all'indagine; secondo la difesa e secondo una versione data da Mills ai giudici italiani (ma mai supportata da prove), quei soldi provenivano dal teste odierno. Versione sentita da Attanasio sia nel processo Mills che in questo. Ma in realtà tutto questo fa solo parte dell'ostruzionismo difensivo fatto dai legali, dato che la verità processuale è stata accertata nel processo a carico di Mills.
Ora la prossima udienza è stata fissata il 19 settembre, deludendo le richieste del Pm Fabio De Pasquale di finire la parte testimoniale entro la fine di luglio.
Silvio Berlusconi era in aula oggi, ma non c'erano i suoi sostenitori radunati fuori dal Tribunale. Ha assistito all'intera udienza, ma senza andare alla ricerca dei giornalisti, come ha sempre fatto. Segno che è molto pensieroso.
Udienza che come sempre ha avuto i suoi guai procedurali. L'avvocato difensore del premier, il deputato Pdl Nicolò Ghedini, ha chiesto che l'esame di Diego Attanasio - teste chiave per accusa e difesa - avvenisse nelle forme dell'articolo 210 del Codice di Procedura Penale cioè come imputato di un reato connesso, per una condanna di primo grado che Attanasio - imprenditore napoletano - ha ricevuto dal Tribunale di Salerno. Ma il Tribunale, dopo un'ora di Camera di Consiglio, ha rigettato la richiesta. La differenza non è poca: come teste ex articolo 210, Attanasio avrebbe potuto non rispondere alle domande; invece ha dovuto rispondere a tutto con la consapevolezza che una dichiarazione falsa poteva aprire un processo per falsa testimonianza.
Durante l'esame testimoniale, l'imprenditore campano ha negato di aver versato 600 mila dolari a Mills o che l'avvocato inglese si sia tenuto questi soldi, per qualunque motivo. Questo è il punto focale del processo: secondo l'accusa, i soldi sono stati dati a Mills da Berlusconi, tramite il suo manager - ora defunto - Bernasconi, come affermato dall'avvocato inglese in una lettera inviata al suo comercialista, che ha dato il via all'indagine; secondo la difesa e secondo una versione data da Mills ai giudici italiani (ma mai supportata da prove), quei soldi provenivano dal teste odierno. Versione sentita da Attanasio sia nel processo Mills che in questo. Ma in realtà tutto questo fa solo parte dell'ostruzionismo difensivo fatto dai legali, dato che la verità processuale è stata accertata nel processo a carico di Mills.
Ora la prossima udienza è stata fissata il 19 settembre, deludendo le richieste del Pm Fabio De Pasquale di finire la parte testimoniale entro la fine di luglio.
Silvio Berlusconi era in aula oggi, ma non c'erano i suoi sostenitori radunati fuori dal Tribunale. Ha assistito all'intera udienza, ma senza andare alla ricerca dei giornalisti, come ha sempre fatto. Segno che è molto pensieroso.
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