domenica 14 agosto 2011

“Mettiamo on line i redditi degli italiani”



Giampaolo Pansa rilancia su Libero la proposta che nel 2008 fece arrabbiare centrodestra e parte del centrosinistra
La proposta è di quelle che creano asperrima polemica, anche perché un’iniziativa analoga venne bocciata, e clamorosamente, soltanto tre anni fa. Giampaolo Pansa su Libero chiede di rendere pubblici i redditi degli italiani, come fece l’Agenzia delle Entrate nel 2008 su ordine di Visco (con i dati del 2005) creando un putiferio:
Danoi gli evasori sono un vero esercito. Li conosciamo tutti. Ne fanno parte i ristoratori che ti applicano uno sconto se non chiedi la ricevuta fiscale. Gli artigiani che si fanno pagare in nero dicendoti che in questo modo risparmierai l’Iva. Il barista che non ti consegna mai lo scontrino del caffè. Dei commercianti meglio non parlare. E così della vergogna degli affitti in nero. Ma tutti insieme questi soggetti rappresentano soltanto la punta dell’iceberg. L’evasione più massiccia è quella nascosta, armata di mille espedienti pur di non farsi scoprire e continuare a farla franca. C’è da sperare che la benemerita Agenzia delle entrate non attenui la ricerca dei ladroni. Deve farlo più che maioggi, quando emerge una realtà prima d’ora mai vista con la necessaria chiarezza. Sotto il profilo fiscale l’Italia appare un paese diviso in due. Da una parte, i papponi che campano alla grande sulle tasse pagate dai contribuenti onesti. Dall’altra, questi cirenei che hanno fatto ricordare a Fausto Carioti, su Libero, un sacrosanto giudizio di Giuseppe Prezzolini: “L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano e crepano”.
Continua ...
http://www.giornalettismo.com/archives/138699/mettiamo-on-line-i-redditi-degli-italiani/

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