Ricatto al premier, il gip di Napoli boccia la richiesta del pm: il caso non è di nostra competenza. Atti trasmessi a Roma.
ROMA - Il gip di Napoli, Amelia Primavera, ha respinto la richiesta della Procura di annullare la propria precedente ordinanza con cui affermava l'incompetenza territoriale dell'autorità giudiziaria partenopea nell'inchiesta per il presunto ricatto ai danni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Intanto oggi la Procura di Napoli ha trasmesso ai colleghi di Roma tutti gli atti riguardanti l'inchiesta sul presunto ricatto al premier, in ottemperanza a quanto aveva stabilito, nei giorni scorsi, il gip Primavera. Gli atti sono sul tavolo del procuratore di Roma, Giovanni Ferrara. In ogni caso, la questione della competenza territoriale non è ancora conclusa: in merito potrebbe pronunciarsi nei prossimi giorni il Tribunale del Riesame, davanti al quale i pm hanno evidenziato che, allo stato, non è possibile ancora determinare il luogo esatto della commissione del presunto reato. Laudati al Csm: no dimissioni. Oggi, intanto, è stato ascoltato al Csm il procuratore capo di Bari Antonio Laudati, accusato dall'ex pm Giuseppe Scelsi di aver ritardato l'inchiesta sul giro di escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle residenze del premier Berlusconi. Durante l'audizione, durata quattro ore e mezza, Laudati si è difeso dalle accuse senza preannunciare sue possibili dimissioni. Laudati avrebbe presentato ulteriore documentazione alla prima commissione del Csm che, in base all'esposto di Scelsi e alla sua audizione di lunedì scorso, dovrà decidere su un eventuale trasferimento d'ufficio del procuratore capo di Bari per incompatibilità ambientale. Laudati è indagato dalla procura di Lecce con le ipotesi di reato per abuso d'ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata. «Sono molto tranquillo e molto soddisfatto» ha detto Laudati ai giornalisti prima di lasciare palazzo dei Marescialli.
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