Sacconi: «Temo che la violenza verbale arrivi all'omicidio, spero non si torni all'era Biagi»
|
Maurizio Sacconi |
ROMA - Le tensioni venutesi a creare attorno al nodo dei licenziamenti possono alimentare il rischio di un ritorno al terrorismo. È questa la convinzione del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Ho paura ma non per me perché io sono protetto, bensì per le persone che potrebbero non essere protette e diventare bersaglio di violenza politica che nel nostro Paese non si è del tutto estinta», ha detto il titolare del Welfare intervistato da Maria Latella a SkyTg24. «L'Italia ha conosciuto l'anomalia di circa 40 anni di terrorismo - ha continuato Sacconi - Oggi vedo una conseguenza, dalla violenza verbale a quella spontanea e organizzata che mi auguro non arrivi ancora anche all'omicidio come è già accaduto, l'ultima volta dieci anni fa con il povero Marco Biagi, nel contesto di una discussione simile a quella di oggi».«PROTEZIONI PER I LAVORATORI» - Sacconi ha anche voluto chiarire che "licenziamenti facili" «è un termine assolutamente falso». «Noi discutiamo di come incoraggiare l'impresa a intraprendere, ad assumere, ad ampliarsi, a crescere anche attraverso l'idea che se poi le cose non andassero bene, se si rivelassero difficili, l'impresa come ha fatto il passo in avanti potrebbe fare magari anche un mezzo passo indietro - ha spiegato il ministro -, ma con protezioni per i lavoratori perché nella nostra cultura c'è una solida consuetudine a dare protezione per i lavoratori più che in altri Paesi».
Nessun commento:
Posta un commento