MILANO - Nuovo rinvio, per il processo a carico di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, ancora in fase preliminare. Infatti il Tribunale ha deciso di inviare la notificazione del rinvio, in qualità di parti offese, a tutte le ragazze individuate dalle indagini che sono state portate ad Arcore dai tre imputati. Secondo il Tribunale, infatti, tutte le ragaze che si sono prostituite hanno ricevuto una violazione della "tutela della libertà della persona umana". Per certi versi è una sentenza che può fare storia, dato che non si era mai fatta in Italia una distinzione simile. L'effetto pratico è che in teoria tutte le ragazze possono presentarsi alla prossima udienza con un avvocato e chiedere un risarcimento danni contro i tre imputati. Cosa che invece già hanno fatto Chiara, Ambra e Imane, le tre ragazze che hanno riferito alla Procura ciò che avveniva durante gli ormai famosi "bunga bunga". Invece si è opposta alle costituzioni di parte civile (appunto, la richiesta di risarcimento danni, ndr) la difesa di Nicole Minetti, che vengono ritenute non giustificate dalla situazione. Fuori dal Tribunale, ressa di cronisti davanti agli avvocati della Difesa e della Parte Civile. In particolare gli avvocati di Mora (che oggi non era presente, avendo fatto pervenire la rinuncia a presenziare) hanno fatto presente che il loro assistito è in un tale stato di depressione, a causa dello stato di detenzione in cui è attualmente, che per loro è difficile anche comunicare e stabilire una linea difensiva da adottare.
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