Anche la Calabria interessata dai disagi legati dalla protesta in Sicilia, proclamata nei giorni scorsi dall’Aias (associazione imprese autotrasportatori siciliani) e dal movimento dei “Forconi” (che raggruppa diversi produttori agricoli siciliani), sotto la nuova sigla “Forza d’urto”, contro gli aumenti del prezzo del gasolio e dei caselli autostradali e, più in generale, contro la stangata di tasse e rincari toccanti tutti i settori della vita quotidiana degli italiani. Da martedì sera, infatti, è salito a 200 il numero degli autotrasportatori in sosta forzata nei piazzali antistanti l’uscita autostradale che porta agli imbarcaderi di Villa San Giovanni (Rc).
Anche ieri al nutrito gruppo di camionisti non è stato consentito di attraversare lo Stretto per via dei blocchi al traffico che la protesta, sempre più decisa, sta causando in Sicilia, dove invece loro desiderano rientrare per continuare a manifestare. Una stop preventivo, ordinato solo ai tir; via libera, invece, al traghettamento di automobili e pullman, con la Polizia Stradale di Villa San Giovanni che continua a mantenersi in contatto con i centri operativi di Lamezia e Cosenza per scongiurare che altri tir giungano nella città dello Stretto causandone il completo congestionamento. Anche Villa San Giovanni dunque, rischia la paralisi, anche se è un altro il problema denunciato dal sindaco Rocco La Valle, secondo il quale la protesta e i relativi effetti «non fanno che mettere in luce, una volta di più, la fragilità del sistema della viabilità e dei trasporti e l’impossibilità di far fronte ad emergenze».
«E’ mortificante – così il sindaco ammette che la città non ha potuto fare granché per aiutare gli autotrasportatori – dover assistere inermi ai disagi cui vengono sottoposti gli autotrasportatori, costretti a soste forzate presso aree di sosta autostradali prive di qualsiasi servizio ed assistenza». Una condizione, questa, «non conciliabile con un Paese che vuole definirsi civile e che pretende di proiettarsi verso quella modernità ed efficienza che insieme rappresentano i cardini di un sistema competitivo in grado di far ripartire l’economia». La Valle va poi al sodo del discorso e ricorda: «Da tempo l’amministrazione comunale di Villa si è impegnata, di concerto anche con gli autotrasportatori, per offrire questo modello di efficienza che però si è scontrato con gli infernali meccanismi burocratici che, in più di otto anni, non hanno consentito di portare a compimento nemmeno un’opera tra quelle previste dal Decreto Emergenza Ambientale».
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