lunedì 23 gennaio 2012

Emanuela Orlandi: De Pedis in Sant’Apollinare tormenta Veltroni


'Che fastidio ti dà la salma di Renatino De Pedis?'
Caso Emanuela Orlandi: Nicotri stuzzica Veltroni



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di Pino Nicotri

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“A chiedere la verità su Emanuela Orlandi saremo almeno 5.000!”, mi assicurava via Facebook il mio amico Luca Gabriele. Che insisteva perciò a invitarmi a partecipare a Roma alla manifestazione in piazza S. Apollinare convocata da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
Invece anche questa volta, sabato 21 gennaio, è stato un flop, esattamente come in piazza S. Pietro domenica 18 dicembre.
Il battage pubblicitario sulle cronache locali di qualche giornale e le dichiarazioni – piuttosto confuse – di Pietro Orlandi per qualche tv non possono cancellare la deludente realtà.
Sabato in piazza S. Apollinare ci saranno state a voler essere generosi 50-80 persone, così come in piazza S. Pietro domenica 18 dicembre ce ne sono state non più di una quarantina.
Dal bar Mariotti, in piazza S. Apollinare, la scena vista sabato dalle 16,30 alle 19 stringeva il cuore: poche decine di volenterosi. Le adesioni via e-mail all’appello lanciato mesi fa da Pietro Orlandi al “Santo Padre”, cioè a papa Ratzinger, perché il Vaticano si decida a dire ciò che sa sulla scomparsa di Emanuela, saranno anche più di 60 mila, come annunciato da “Chi l’ha visto?”, restà però il fatto che in piazza le facce sono poche: il solito giro di amici e parenti, ingrossato da fotografi, operatori tv, cronisti delle pagine locali e giornaliste dalla “verità” sul caso Orlandi tanto facile quanto fantasiosa. Dopo il balletto e la overdose delle “verità” fasulle rifilate per 28 anni di fila era inevitabile che si finisse col suscitare più noia che interesse. E infatti per superare la noia ecco che facendo finta di niente s’è cambiato obiettivo.
Oltre al flop di partecipanti, c’è da registrare infatti anche un ripiego: se il 18 dicembre in piazza S. Pietro i partecipanti erano stati convocati “per supplicare il Santo Padre” di smetterla col silenzio vaticano e far quindi finalmente sapere cosa è successo a Emanuela, quelli del 21 gennaio in piazza S. Apollinare sono stati convocati in piazza S. Apollinare per chiedere molto meno. Ci si è ridotti a chiedere che dalla basilica di S. Apollinare venga tolta la bara di Enrico De Pedis.
La bara cioè dell’ormai famoso “Renatino”, eletto a furor di romanzi, film e sceneggiati televisivi “capo della banda della Magliana”, “feroce criminale” e infine anche “rapitore e assassino di Emanuela Orlandi”, senza però che una qualche sentenza giudiziaria abbia mai detto nulla di simile.
E, per quanto riguarda il “rapimento di Emanuela”, senza che ci sia una qualche traccia credibile oltre alle simpatiche affermazioni di una “supertestimone” che per anni e anni ha fatto avanti e indietro dalle comunità per drogati “persi”.
Continua ...

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