Roma, 26 gen. (Adnkronos) - L'importanza di "abbandonare il modulo del cahier de doleance e adottare una versione propositiva e prospettica" è stata sottolineata dal vicepresidente del Csm, Michele Vietti, in apertura del suo discorso all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Un anno nel quale anche per la giustizia, "l'imperativo è uscire dalla crisi con uno sforzo collettivo di rilancio" per cui serve "rigore che si declina nei sacrifici che anche gli operatori della giustizia saranno chiamati a sopportare". Sacrifici volti a"liberarsi dalle zavorre che ritardano quella risposta di giustizia tempestiva ed efficace a cui i cittadini hanno diritto e che connota un sistema Paese competitivo".
Bisogna superare "una geografia giudiziaria risalente a due secoli fa" che "impedisce economie di scala e specializzazione dei magistrati", è l'invito di Vietti il quale ha ricordato la necessità di "razionalizzare la distribuzione degli uffici giudiziari" che attualmente "rappresentano un costo insostenibile" e ha sollecitato il ministro a esercitare la delega al governo su questa materia "senza cedimenti alle inevitabili pressioni campanilistiche".
La cerimonia di inaugurazione, che ha preso il via poco dopo le 11 al Palazzo di Giustizia, si sta svolgendo alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dei presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, del premier Mario Monti e del ministro della Giustizia Paola Severino.
La giustizia italiana registra un ''vero e proprio abuso del processo'', è stata l'amara constatazione arrivata dal I presidente della Cassazione, Ernesto Lupo. Evidenti le ripercussioni sulla risposta della giustizia: "In campo civile - registra - esso ritarda e spesso frustra irreversibilmente il soddisfacimento delle istanze delle parti private; nel campo penale, potendo contribuire alla prescrizione dei reati, può perfino sottrarre il reo alla punizione". A tutte queste "condotte irrispettose della funzione giudiziaria e dolosamente dirette a ritardarne l'esito, che in altri ordinamenti sono penalmente sanzionate, il legislatore deve porre un argine, non bastando l'accertamento, spesso tardivo e comunque inadeguato, della loro pretestuosità da parte dell'autorità giudiziaria".
E' "indispensabile" assicurare tempi ragionevoli per il processo, anche per le "fortissime interazioni tra economia e giustizia" ha detto dal canto suo il ministro Paola Severino nel suo discorso alla cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. In questa ottica, ha ricordato, il governo ha istituito, nel decreto legge sulle liberalizzazioni, "il tribunale delle imprese cui affidare la trattazione di quelle controversie per le quali è maggiormente avvertita l'esigenza della specializzazione del giudice". Si tratta, ha ricordato il ministro "di uno strumento che per potersi efficacemente avviare ha bisogno di un serio monitoraggio ma che, una volta messo a punto, potrebbe assicurae risultati importanti". Questa innovazione, ha poi sottolineato il ministro, si inquadra in una "strategia" che prevede alcuni punti "diminuire il flusso di entrata nel sistema giudiziario della domanda di giustizia, incoraggiando il ricorso a forme di mediazione, garantire la specializzazione dei giudici, aggredire con decisione l'arretrato, procedere alla razionalizzazione organizzativa e tecnologica dell'intera struttura amministrativa dei servizi giudiziari".
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