Polverini:"Dobbiamo assicurare gli assassini alla giustizia"
ROMA - Ha attraversato le strade di Tor Pignattara, il quartiere dove Zhou e la sua figlia neonata sono uccisi nel corso di una rapina la notte del 4 dicembre. Il corteo si è fermato nei pressi dell'abitazione delle vittime e si è raccolto in due minuti di silenzio per ricordare le due vite spezzate. Il corteo partito da piazza Vittorio una volta arrivato al parco Almagia si è trasformato in una fiaccolata a cui hanno partecipando anche rappresentanti delle istituzioni locali, il delegato del sindaco per la sicurezza Giorgio Ciardi, l'assessore regionale alla Sicurezza Pino Cangemi, il presidente del consiglio provinciale Pino Maturani, l'assessore provinciale alla Sicurezza Ezio Paluzzi e la vicepresidente Cecilia D'Elia. «Esprimiamo solidarietà alle vittime - ha detto il presidente del Municipio VI, Gianmarco Palmieri - e ai loro familiari. Vittime che per noi erano e sono cittadini di Tor Pignattara. Le morti di Zhou e Joy hanno lasciato sotto choc il quartiere». Il corteo per dire «No alla violenza», è arrivato poi in Largo Perestrello, vicino l'abitazione del cittadino cinese ucciso insieme a sua figlia. Qui sono state esposte le fotografie delle due vittime e i partecipanti hanno gridato: «Solidarietà». Tante le candele che illuminano il largo nel cuore di Torpignattara. Su un grande striscione campeggia la scritta: «No razzismo e discriminazione». Oltre ai tantissimi cinesi affollano la piazza anche cittadini italiani e africani. «Sono qui perchè la morte di quella bimba così piccola mi ha indignata - dice Giulia, un'anziana del quartiere - poteva essere mia nipote. Queste cose non devono succedere mai più». Oltre ai tantissimi rappresentanti della comunità cinese di Roma, oggi sono scesi in piazza anche tanti immigrati, dal Bangladesh al Marocco. Nella piazza, illuminata dalla candele, erano presenti centinaia di persone. Tra loro Ziabulhoque, un lavoratore bengalese che abita al Pigneto, che afferma: «Quello che è successo a quella bambina e al suo papà è una brutta cosa. Sono qui perchè voglio abitare insieme a tutti, in pace». Accanto a lui Farida, una marocchina che abita in Italia da 23 anni e che afferma con amarezza: «Ma è sicuro che gli assassini sono marocchini? Se è così io mi vergogno di essere marocchina. Dovrebbero impiccarli senza processo per quello che hanno fatto. Oggi - prosegue - sono venuta qui per stare accanto alla comunità cinese e per dire che voglio la pace». Ha preso parte al corteo anche il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «Abbiamo il dovere di sostenere le forze dell'ordine per fare in modo che i responsabili di questo terribile fatto di cronaca vengano assicurati alla giustizia» sottolinea poi la Polverini, che aggiunge: «Ringrazio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che con il suo gesto ha ricordato quanto sia importante l'accoglienza. Torpignattara non si meritava questo, un quartiere che ha fatto dell'accoglienza e dell'integrazione una sua caratteristica. Sono qui per portare la mia vicinanza alla comunità cinese e agli abitanti del quartiere». «Dobbiamo costruire un tessuto sociale - ha concluso il presidente Polverini - che dia sicurezza e garanzia per poter vivere in un Paese civile».
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