1 febbraio 2008 alle 12:34 — Fonte: repubblica.it
Sempre più urgente e necessaria una modifica della legge Gasparri in relazione alle frequenze tv.
“Poche norme, chiare e semplici, che modifichino quei punti che sono fonte di dubbio. Serve chiarezza legislativa”. Lo ha detto il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, commentando la sentenza della Corte europea che ieri ha dato ragione all’emittente Europa 7, che vi aveva fatto ricorso denunciando un danno economico e d’impresa. Calabrò, a margine di una conferenza stampa dedicata perlopiù al tema dei processi penali trasferiti negli studi televisivi, ha sostenuto che la sentenza di ieri richiede a questo punto tre livelli di intervento. Il primo è sul piano legislativo, relativo appunto alla Gasparri, ovvero il legislatore “deve assicurare che nella fase di transizione dall’analogico al digitale non si prolunghi l’uso di frequenze in base ad una assegnazione che ha convalidato un’occupazione di fatto”, dunque non prolungare l’uso di frequenze in base alla legge che porta la firma dell’esponente di An.
Una legge che può essere modificata dal governo come pure dal Parlamento, quest’ultimo “tuttora in carica”. Sul piano invece giurisprudenziale, toccherà al Consiglio di Stato stabilire in che misura risarcire Europa 7, essendosi lo stesso organismo riservato all’epoca di pronunciarsi se non dopo la Corte di giustizia europea.
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