lunedì 23 marzo 2009

Riecco gli stipendi d'oro. Il governo Berlusconi elimina il tetto al cachet dei dirigenti della PA

Stipendi d’oro, anzi d’oro zecchino, perfino di platino. Il governo Berlusconi mostra ancora una volta la sua vera faccia, anzi la sua vera natura, cioè quella di pensare agli interessi personali del premier e della classe cui appartiene. Così, tra un emendamento all’altro, al Senato si è consumata un’altra farsa, l’ennesima, ossia l’approvazione di un emendamento che annulla una delle norme più severe volute e approvate dal Governo Prodi, cioè quella che prevedeva un tetto per le retribuzioni degli alti dirigenti della pubblica amministrazione, circa 290.000 euro all’anno. Un’altra vergognosa manovra che si aggiunge alle tante delle ultime settimane, e che mostra ancora una volta, tutta l’ipocrisia di questo nuovo governo che da un lato attraverso il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, annuncia di voler procedere al rinnovamento della P.A. attaccando i fannulloni e preparando misure severe e restrittive contro sprechi e contro i dipendenti pubblici, e dall’altro invece cancella questa misura che voleva mettere un freno alle spese folli dello Stato. Alquanto singolare poi l’inserimento di questo emendamento, quasi di soppiatto, incastrato così “nel corso delle votazioni sugli emendamenti al Decreto legge 97 in materia fiscale e proroga termini, fra alcuni molto opportuni a difesa del fermo biologico della pesca, della viticoltura colpita dal maltempo e della difesa del novellame”. Tra questi appunto a sorpresa “è apparso un emendamento (il 4.0.502) al Dl Fiscale senza copertura finanziaria che toglie il tetto alle retribuzioni dei dirigenti della Pubblica amministrazione a partire dai capi di Gabinetto, ovviamente scelti in base a un rapporto fiduciario con il ministro o il sottosegretario. Il tetto era stato stabilito dalla passata finanziaria del governo Prodi e valutato in un totale di oltre 10 milioni di euro”.
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http://www.ilblobber.com/2009/03/riecco-gli-stipendi-doro-il-governo.html

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