Il comico: "In quell’azienda invece di fare il latte, infatti, si facevano altre cose". Dure critiche alla Consob: "Bisognerebbe chiuderla: negli Stati Uniti se fai una cosa così ti becchi 25 anni di carcere"
Parma, 23 marzo 2009 - Non ha tradito le attese Beppe Grillo, teste eccellente oggi al processo per il crac Parmalat in corso a Parma: il comico genovese ha tenuto un vero e proprio show in cui ha parlato a ruota libera di economia, del Papa e della Consob, non risparmiando a nessuno parole che sono suonate come frustate.
"Il crac Parmalat? Dovrebbero risarcire le mucche", ha detto Grillo, "in quell’azienda invece di fare il latte, infatti, si facevano altre cose". Nella sua deposizione, il comico ha ricordato una confidenza dell’ex manager della Parmalat, Barili: "Mi raccontò nel 2001 che debiti di Parmalat erano tali che in un regime di economia normale l’azienda sarebbe fallita l’indomani. Quanto ai debiti, lessi che erano 13mila miliardi sul sito della Banca d’Italia e dissi poi queste cose in uno spettacolo successivo. Non sono mai stato querelato per queste mie dichiarazioni".
Ma il comico, preso d’assalto dai giornalisti, ha parlato anche di altro, delle polemiche riguardanti il Papa, a esempio: "Abbiamo un Papa alla deriva, questa poteva davvero evitarsela. Gira con quattro guardie del corpo... sono io che dovrei avere quattro bodyguard! Si è perso il senso del Vangelo".
Altre frecciate, poi, sono state scagliate in direzione della figlia di Ligresti ("non è possibile che una persona sia consigliere in sette società") e contro i media: "L’informazione finanziaria era criminosa. Con i giornalisti comprati dalle banche e le banche nei cda dei giornali". Dure critiche del "Grillo Parlante" sono state riservate anche alla Consob: "
Bisognerebbe chiuderla: negli Stati Uniti se fai una cosa così ti becchi 25 anni di carcere".
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/03/23/160188-grillo_crac_parmalat.shtml
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