Che berlusconi avesse interesse a restringere il campo delle indagini compiute con le intercettazioni é notorio ed indiscutibile.Che come al solito trovi sempre qualche democristiano o D’Alemiano che gli dia una mano nel momento del bisogno é invece un fatto che si ripete troppe volte...
Dall’agenzia ANSA delle 11.07 del 12 giugno 2009.
Il voto segreto sul ddl intercettazioni non spacca la maggioranza, ma l’opposizione.
Il testo, contestato in Aula dal centrosinistra, ottiene 17 voti in più di quelli a disposizione di Pdl, Lega e Mpa e cioè passa alla Camera con 318 sì, 224 no e un astenuto, mentre i deputati del centrodestra che hanno partecipato al voto e che avevano annunciato il proprio sì dovevano essere 301.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano esce trionfante dall’Aula di Montecitorio aumentando addirittura il risultato dei ‘franchi tiratori’: “Abbiamo avuto una ventina di voti in più della maggioranza – gongola – il voto segreto continua a premiare le nostre tesi che sono condivise anche da alcuni settori dell’opposizione”.
E nel centrosinistra si apre la resa dei conti su chi siano stati i ‘traditori’. E qui le ipotesi divergono: c’è chi dà tutta la colpa ai centristi e chi invece parla di un nuovo capitolo del duello nel Pd in vista del congresso. Ma tant’è: il voto segreto invece di sparigliare in casa della maggioranza, colpisce l’opposizione. “C’è confusione – ironizza Umberto Bossi – dicono una cosa e ne fanno un’altra…”.
Continua ...
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