KABUL - Il voto afgano è a una svolta. Se in queste 24 ore non ci sarà un colpo di scena spettacolare, domattina la Commissione elettorale indipendente annuncerà i suoi risultati. Di più, farà la sua "proclamazione provvisoria": Hamid Karzai verrà dichiarato vincitore delle presidenziali di giovedì scorso con una percentuale che va dal 68 al 70 per cento. Quindi eletto al primo turno, senza bisogno di ballottaggio. Il suo principale rivale Abdullah Abdullah sarà secondo, come previsto, con una quota del 22 per cento. Molto indietro l'ex ministro per la Pianificazione Bashardost (4-5%) e solo quarto l'ex ministro delle Finanze Ashraf Ghani (1-2%) gradito e rispettato da Usa ed Europa ma assolutamente fuori corsa. Le sorprese sono ancora possibili, e potranno arrivare dal furibondo "mercato" internazionale che in queste ore si sta svolgendo a Kabul con rimbalzi nelle capitali di mezzo mondo. Ma i numeri e le percentuali intorno a cui si gioca sono questi. Confermando i dati anticipati sabato dall'agenzia afgana Pajhwok, ieri altre fonti hanno precisato a Repubblica che con circa 5.050.000 voti ricontrollati dalla Iec, Karzai ha 3.600.000 schede, il suo ex ministro degli Esteri Abdullah 1.105.000, Bashardost 204mila e Ashraf Ghani 57mila. Ecco perché ieri pomeriggio Abdullah è partito all'attacco di Karzai, convocando i giornalisti per accusare il presidente di tutti i brogli, le irregolarità e i "voti di scambio" di cui l'alleanza multietnica che appoggia il governo è sospettata. "I suoi uomini hanno messo in piedi trucchi e creato irregolarità gravissime in queste elezioni, abbiamo già presentato più di 100 ricorsi alla Commissione elettorale, il mondo deve sapere cosa stanno facendo", ha detto Abdullah. L'ex ministro ha raccontato ai giornalisti quello che pochi cronisti hanno potuto vedere di persona, ma che tutti sanno: "I nostri osservatori sul terreno ci hanno spiegato l'imbroglio nelle percentuali di affluenza nel Sud, che sono totalmente truccate, in maniera da far risultare più voti a Karzai".
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http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/esteri/afghanistan-17/vittoria-karzai/vittoria-karzai.html
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