(AGI) - Catanzaro, 20 ago. - Attivita' usurarie ai danni di tre imprenditori per un giro d'affari di circa 3 milioni di euro, ed una tentata truffa milionaria alla Regione Calabria. Otto provvedimenti di custodia in carcere e tre agli arresti domiciliari; sei misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e dodici ulteriori indagati non cautelati, tra i quali una donna, funzionario del Tribunale di Lamezia Terme. Sequestri per un valore di circa 170.000 euro, ed oltre cento militari delle Fiamme gialle impegnati nel blitz scattato all'alba di oggi in diversi comuni del lametino e del vibonese. Sono i numeri dell'operazione "Easy money", portata a termine al culmine di un'indagine del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese ed avviata circa due anni fa. Un'indagine prettamente "economico-finanziaria", condotta grazie all'analisi della numerosa documentazione sequestrata e delle operazioni bancarie, e nata dalle dichiarazioni fornite dagli imprenditori vessati - che in qualche caso hanno assunto la doppia veste di vittime da una parte, e di strozzini dall'altra -. Nell'inchiesta spicca inoltre il dato della totale assenza di intercettazioni, che non sono state autorizzate dal giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, sulla base di un'asserita carenza del requisito dell'attualita' dei fatti criminosi contestati.
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