Il gip ha chiesto al pubblico ministero altre carte sul ministro dell'Agricoltura richiamando gli atti dell'operazione "Ghiaccio" nella quale erano coinvolti, tra gli altri, l'ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro e il medico-boss Giuseppe Guttadauro. Nuova udienza il 9 giugno
Resta aperta l'inchiesta che vede il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il gip Giuliano Castiglia ha infatti chiesto al pm Nino Di Matteo di produrre gli atti di un procedimento, scaturito dall'operazione "Ghiaccio", che si era concluso nel 2004 con l'archiviazione.
L'indagine era stata riaperta nel 2005 e l'accusa chiedeva di chiuderla con una nuova archiviazione. Il gip ha invece deciso un approfondimento della posizione del ministro richiamando gli atti dell'operazione "Ghiaccio" nella quale erano coinvolti, tra gli altri, l'ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, e il medico-boss Giuseppe Guttadauro.
Il pm Di Matteo ha chiesto a sua volta l'acquisizione della sentenza ormai definitiva per la quale Cuffaro sta scontando in carcere una condanna a sette anni per favoreggiamento a Cosa nostra. Nella sentenza viene citato il collaboratore Francesco Campanella il quale ha detto che Romano nel 2001 era "a disposizione" della cosca di Villabate (Palermo) e dei boss Antonino e Nicola Mandalà. Il gip si è riservato di decidere e ha fissato una nuova udienza per il 9 giugno.
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