“Al massimo arriverà una sanzione”, dice il governatore lombardo. E su Nicole Minetti…
Roberto Formigoni sembra un po’ in difficoltà nel rispondere alle domande della Repubblica che gli chiedono conto dello scandalo firme false: la procura di Milano ha deciso infatti di procedere sul fascicolo, sulle denunce del partito Radicale che da quando le urne per le elezioni in Lombardia si sono chiuse afferma che tali elezioni furono radicalmente invalide perchè le liste a sostegno del governatore poi eletto erano state presentate con firme false.
FIRME FALSE – Formigoni, chiamato a rispondere sul giornale di oggi, nega ogni addebito, sostiene che i Pm sono in errore e che, anche se avessero ragione, succederebbe ben poco.
Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, secondo la Procura lei è seduto su una montagna di quasi 800 firme false. Non è una posizione scomoda? «Chi vince le elezioni lo decide il popolo e io sono stato eletto con una valanga di voti. È un anno che i Radicali la menano su una vicenda che la magistratura per quattro volte ha già giudicato insussistente. Il risultato è quattro a zero per noi». La Corte d’Appello aveva escluso il suo listino dalle elezioni. È stato il Tar della Lombardia a riammetterlo. «Finora tutti i gradi di giudizio hanno dato ragione a noi e non ai Radicali».
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