Una “promessa da mantenere” nelle intercettazioni. E tanti sospetti sulle indagini difensive
Una serie di date con scadenze prefissate. E parole che al telefono potrebbero essere comprese male, oppure fin troppo bene. Se il processo Ruby si gioca soprattutto sulle parole dette o non dette, quelle che si sono scambiati Berlusconi e Karima El Mahroug sembrano essere inequivocabili. E raccontano un percorso che potrebbe anche essere definito di corruzione, visto che ricalca il copione di promesse poi chissà se mantenute. Ne scrive Emilio Randacio su Repubblica:
È al suo fidanzato Luca Risso che Ruby svela il percorso che le è stato indicato. Le date sono importanti, e bisogna tornare indietro di alcuni mesi. La notizia dell’inchiesta sulle feste del bunga bunga viene pubblicata il 26 ottobre. Da agosto, però, Silvio Berlusconi è già al corrente dell’attività dei pm sul “rilascio” dalla questura di Milano della giovane marocchina, assidua frequentatrice delle serate di Arcore. Il premier sa anche che la ragazza è stata interrogata dai pm. Alle 19 e 31 del 7 ottobre Ruby racconta che il premier «mi ha chiamato proprio tre minuti fa». Berlusconi sa «che ho detto tante cose». La ragazza giura di averlo tranquillizzato e di essere stata molto reticente con i pm. Di cose, «ne ho nascoste tantissime».
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento