MILANO - Si è chiusa la prima parte del processo penale per l'intercettazione abusivamente pubblicata il 31 dicembre del 2005 sul Giornale dell'allora segretario dei Ds che al telefono chiedeva all'allora amministraitore delegato di Unipol, Giovanni Consorte: "Allora abbiamo una banca?". Tale intercettazione, mai sbobinata per ordine dell'allora Gip milanese Clementina Forleo, venne sottratta da Roberto Raffaelli (proprietario della Rcs, la società incaricata della fornitura delle attrezzature per l'intercettazione) e portata a Paolo e a SIlvio Berlusconi (non imputato, in quanto pare si fosse addormentato mentre gli altri discutevano) tramite la mediazione di Eugenio Petessi e Fabrizio Favata.
Oggi si sono svolti i patteggiamenti di Raffaelli (condannato ad un anno e 8 mesi con pena sospesa) e di Petessi (condannato ad un anno e quattro mesi). Inoltre si è svolto il rito abbreviato per Favata, condannato a due anni e 4 mesi di reclusione e a risarcire i danni morali a Fassino, costituitosi parte civile.
Resta ancora l'ultima parte, il processo con rito ordinario per Paolo Berlusconi. Quello inizierà il prossimo 4 ottobre ed anche lì l'attuale sindaco di Torino è costituito Parte Civile.
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