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Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 10 giugno 2011
Sor Bossi e gli altri furbetti del parlamentino
di SALVO FICARRA & VALENTINO PICONETra una settimana si vota. È stato calcolato che per raggiungere il quorum richiesto dalla legge e archiviare definitivamente il nucleare - e minchiate simili - saranno necessari 25.332.487 voti, altrimenti la battaglia sarà persa. Noi personalmente a votare ci andremo, quindi il quorum è già sceso a 25.332.485. Il grosso è fatto, insomma. Da qualche parte, in mezzo a qualche libro, qualcuno ha detto che ogni lungo viaggio comincia con un piccolo passo, ecco perché nelle prossime ore ognuno di noi dovrà fare la propria parte e cercare di convincere quante più persone possibili ad andare a votare. Un voto, un passo... e comu finisci si cunta. Non c'è dubbio, però, che negli ultimi giorni il fiume referendario si stia ingrossando sempre di più. I segnali che qualcosa si sta muovendo sono sempre più evidenti. Prova ne è che anche i partiti di maggioranza hanno cominciato delle strategiche marce indietro non dando indicazioni di voto e dichiarando, addirittura, di lasciare liberi i propri elettori di votare come meglio credono.
Dalle nostre parti si dice che si stanno mettendo il ferro dietro la porta. Il politico, si sa, va dove soffia il vento, ma se il vento non c'è, lui se ne sta fermo ad aspettare come una bandiera immobile. I furbetti del parlamentino, insomma, hanno fiutato una blanda possibilità di sconfitta e si stanno riposizionando per il futuro. Sì, perché è quantomeno strano che prima fanno le leggi ad personam e ad nuclearum, e poi, quando vengono chiamati a rispondere davanti al popolo proprio su queste leggi, invece di difenderle a spada tratta, le abbandonino al loro destino come una Moratti qualsiasi. Dalle nostre parti si dice che non hanno russura nà facci.Nel panorama politico però, come al solito, quello più "furbo" rimane sempre lui, il più romano dei parlamentari, sor Bossi. Che meraviglia quell'uomo. Sì, perché mentre la sua base e il suo popolo implorano una sua sacrosanta presa di posizione sul nucleare, lui temporeggia, rutta e fa battute. Proprio lui, quello della Lega, quello che dovrebbe avercelo durissimo, quello che ha fatto della difesa del territorio il suo somaro di battaglia, quello che quando parla di padania gli si illuminano gli occhi come se parlasse di qualcosa che esiste veramente. Lui, sor Bossi, non ha il coraggio di dire che il nucleare dovrebbe andarsene "fora da i ball".
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