ROMA – Mancano due giorni al referendum e Greenpeace ha deciso di firmare l’ultimo appello del “si” all’abrogazione del nucleare in maniera del tutto creativa. “Italia, ferma il nucleare. Vota si”: è questo il contenuto dello striscione, lungo 300 metri quadri circa, che gli attivisti di Greenpeace hanno srotolato dalla sommità del secondo ordine degli archi del Colosseo. Si è svegliata in questo modo la Capitale, all’alba dell’ultimo giorno di campagna elettorale per i quattro quesiti referendari. Con un Colosseo in parte rivestito da una bandiera gialla che intende ricordare agli italiani, per l’ultima volta (visto che a partire dalla mezzanotte ci sarà il silenzio elettorale), l’importanza del voto domenica e lunedì contro l’atomo in Italia.
Un gesto eclatante? Sicuramente, “ma non per protestare – assicurano gli attivisti di Greenpeace, che si sono arrampicati di buon’ora sul monumento di fama mondiale -, ma per chiamare al voto tutti gli italiani, perchè adesso come mai siamo ad un soffio dal successo: fermare il nucleare in Italia ed aprire una nuova era di energie pulite e rinnovabili”.
A supporto dell’azione di Greenpeace sono arrivati anche i ragazzi de ipazzisietevoi.org che hanno aperto un altro striscione con lo slogan della loro protesta “I pazzi siete voi. il nucleare non è il nostro futuro”. Sono da poco usciti dal loro rifugio anti-radiazioni, dove hanno vissuto per 28 giorni come se fosse esplosa una centrale nucleare: finestre chiuse, niente cibi freschi, solo internet per comunicare la loro rabbia contro chi vuole imporre i costi del nucleare alle nuove generazioni. Due di loro hanno vissuto nelle ultime due settimane rinchiusi in un grande bidone, costruito da Greenpeace di notte e in segreto sul Pincio a Roma, diventato uno dei simboli più riconoscibili di questa campagna contro il nucleare. La protesta de ipazzisietevoi.org, nata sul web e diffusa attraverso il passa parola sui social media, è cresciuta fino a far raggiungere al sito web le 500mila visite e a farlo diventare uno spazio di confronto e discussione libera sul nucleare, che ha raccolto più di 1500 commenti. “In questi 28 giorni, dal rifugio abbiamo chiesto a chi ci seguiva di mobilitarsi: scendere in strada, stampare i volantini e gli adesivi, convincere amici e conoscenti ad andare a votare. In tanti lo hanno fatto e vogliamo ringraziarli tutti. Ora toccava a noi scendere in piazza per urlare agli italiani che non vogliamo questo futuro. Andate a votare!”, hanno commentato i ragazzi fino ad oggi rinchiusi.
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