martedì 26 luglio 2011

Debito, Obama parla alla nazione "Convincete i vostri deputati ad agire"


Il presidente americano rivolge un appello solenne per risolvere lo stallo delle trattative con i repubblicani: "Rischiamo una profonda crisi economica". E il sito della Camera va in tilt. Ma il presidente della Camera Boehner dice no: "Niente tasse"
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK  - NEW YORK  -  "Rischiamo una profonda crisi economica se non si sblocca lo stallo sul debito, chiamate i vostri rappresentanti al Congresso per convincerli ad agire". Barack Obama sceglie il discorso alla nazione, un appello solenne riservato alle emergenze, per uscire dalla paralisi  drammatica che può "provocare il primo default degli Stati Uniti nella storia". Invoca un compromesso bipartisan, ma non tira fuori dal cappello una soluzione nuova. E due minuti dopo la fine del suo discorso, su tutte le reti tv gli risponde a muso duro il presidente della Camera, John Boehner, che guida la maggioranza repubblicana: è un no secco, la destra rifiuta di cooperare, insiste su una manovra fatta solo di tagli alla spesa sociale.

Ma il richiamo di Obama ai cittadini non è stato inutile: un'ora dopo il suo discorso, la rete tv Msnbc ha segnalato che il sito Internet della Camera era andato in tilt, per le troppe email dei cittadini ai parlamentari. Il discorso di Obama ha il tono pedagogico che il presidente predilige.
Parte dalla storia di questa immenso debito pubblico, 14.300 miliardi di dollari. Chi lo ha costruito? Non lui ma il suo predecessore di destra. "Nel 2000 il bilancio pubblico era in attivo, poi sono venute due guerre pagate con la carta di credito, e mi sono trovato con un deficit corrente di mille miliardi solo nell'anno in cui sono entrato alla Casa Bianca".
Continua ...
http://www.repubblica.it/economia/2011/07/26/news/obama_default-19617943/

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