Milano, 26 lug. (Adnkronos) - E' accusato di omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi e senza l'attenuante della provocazione, Vittorio P., il ragioniere pensionato di 71 anni che ieri pomeriggio in via Andrea Doria, a Milano, ha volontariamente inseguito e investito Alessandro Mosele, un motociclista di 35 anni con il quale aveva litigato al semaforo all'angolo con via Montepulciano. Un semplice incidente, in cui è rimasta coinvolta in modo non grave anche una ciclista, che invece nasconde una lite degenerata.
Secondo indiscrezioni, i due avrebbero litigato per questioni di viabilità ad un semaforo che precede l'incrocio dell'incidente mortale. La lite sarebbe ripresa al semaforo rosso successivo, e qui la vittima avrebbe sputato in faccia a Vittorio P., poi avrebbe proseguito la sua corsa in scooter per via Andrea Doria, inseguito dall'uomo. Per l'accusa il pensionato avrebbe volontariamente investito il motociclista, coinvolgendo nell'incidente anche la donna in sella alla bici.
Il capo di imputazione è stato formulato dal sostituto procuratore Antonio Sangermano nel provvedimento con cui ha disposto il fermo del pensionato ieri notte, al termine di un lungo interrogatorio in cui il 71enne ha respinto le accuse. Il magistrato, stando a quanto si apprende, ha contestato l'aggravante dei futili motivi per la manifesta sproporzione tra l'omicidio e le ragioni che l'hanno determinato. Ha escluso invece l'attenuante della provocazione perché, nonostante durante la lite il motociclista avrebbe sputato contro l'automobilista, quest'ultimo gli avrebbe subito reso l'insulto sputandogli a sua volta. Nella via sono assenti telecamere che avrebbero potuto riprendere la scena, anche se quattro testimoni, una cingalese, una rumena e due italiani, hanno reso deposizioni concordanti nella ricostruzione dei fatti
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