I provvedimenti scattati nell'ambito dell'inchiesta sull'Urbanistica, gli accordi di programma e i rifiuti al Comune di Spoltore (Pescara). Sono 13 le persone indagate. Fondamentali, per lo sviluppo delle indagini, le intercettazioni telefoniche
PESCARA - C'è anche l'ex presidente Pd del Consiglio regionale abruzzese, Marino Roselli, attuale coordinatore regionale dell'Api, tra gli arrestati nell'ambito dell'inchiesta sull'Urbanistica, gli accordi di programma e i rifiuti al Comune di Spoltore (Pescara). I provvedimenti sono stati eseguiti stamattina all'alba dagli agenti del corpo forestale dello Stato di Pescara. Assieme a Roselli sono stati arrestati anche il sindaco di Spoltore, Franco Ranghelli (Centro sinista - Liste civiche), e il vice presidente della società Ambiente Spa, Luciano Vernamonte.I tre - tutti agli arresti domiciliari - sono accusati di associazione per delinquere, corruzione, falso ideologico e abuso d'ufficio. Le misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, su richiesta del pm Gennaro Varone.
Nell'inchiesta 1, che ha preso il via un anno e mezzo fa circa con una serie di sequestri al municipio di Spoltore, sono indagate in tutto 13 persone: si tratta di assessori, consiglieri comunali, imprenditori e anche un dirigente regionale. Avviata nell'ottobre 2009, l'inchiesta è stata denominata "Cabina di regia". Secondo l'accusa, Roselli, Ranghelli e Vernamonte, insieme ad un consigliere comunale di maggioranza, due assessori ed un imprenditore, avrebbero costituito una vera e propria cabina di regia allo scopo di condizionare le scelte amministrative e politiche del Consiglio comunale e della Giunta, ottenendone in cambio vantaggi elettorali e personali. Cinque i filoni di indagine: prg, accordo di programma sul cimitero, appalto rifiuti, appalto per il servizio di riscossione dei tributi e dell'imposta sulla pubblicità, realizzazione di un mega complesso residenziale a ridosso del fiume Pescara. Fondamentali nelle indagini si sono rivelate le intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Le indagini sono state coordinate dall'ex comandante provinciale della forestale Guido Conti, attualmente in servizio in Umbria.
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