Cagliari, 26 lug. (Labitalia) - Non si placa la rabbia dei pastori, che hanno sfondato il cordone di polizia e stanno cercando di entrare nel palazzo del Consiglio regionale della Sardegna da un accesso secondario. Violenti colpi alle porte al piano terra, protette dalle forze dell'ordine si sentono fino alla sala stampa, al secondo piano, dove sono bloccati i giornalisti. Una porta sembra essere stata sfondata. Nessuno può lasciare il l'edificio. Le forze dell'ordine proteggono il palazzo anche dall'interno.
Aggredito verbalmente anche un collaboratore dell'Adnkronos, che è stato anche colpito dall'asta di alcune bandiere, mentre era affacciato alla finestra della sala stampa del palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per documentare la protesta dei pastori. Il giornalista è stato prima fatto oggetto di insulti. Poi, nonostante si fosse qualificato, i manifestanti gli hanno lanciato contro le bandiere, ferendolo lievemente a una mano.
I pastori si alternano su un palco allestito in via Roma a Cagliari, di fronte al palazzo del Consiglio regionale, a raccontare le loro storie personali, fatte di debiti, di costi del mangime troppo alti, del 'cartello' dei trasformatori del latte ''che lo pagano troppo poco e costa meno di un litro d'acqua minerale'', dei pignoramenti, delle cartelle di Equitalia, ma soprattutto ce l'hanno con la politica della Regione sarda e del governo, che, dicono, ''ci ha abbandonato''. E lo fanno anche in lingua sarda, quella che parlano per tutta la giornata. Intanto, una delegazione Mps è stata fatta entrare nel palazzo ed è in corso un incontro con i capigruppo e la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo.
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