Roma, 26 lug. (Adnkronos/Ign) - ''Ho spedito ieri la lettera di dimissioni dal Pd''. Così il senatore AlbertoTedesco, ospite di '24 Mattino' su Radio 24, dopo il voto che ha respinto la richiesta di arresto ai suoi danni, ha ribadito di voler lasciare il partito.
''E una lettera a Bersani di quattro righe - ha aggiunto - visto che quando scrivo lettere di quattro pagine nessuno mi risponde, ho scritto quattro righe nelle quali annuncio che mi dimetto dal partito. Ora andrò nel gruppo Misto al Senato, dove ero già da qualche mese. Le dimissioni verranno accolte? Eppure mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse 'parliamo e vediamo perché ti sei dimesso'. Ma io non alzerò il telefono, perché non lo alza qualcun altro?''.
Tedesco ha replicato a distanza al segretario Pd Bersani che oggi, nella lettera al 'Corriere della Sera', ribadisce di averlo invitato a fare un passo indietro: ''Nella vita la forma è sostanza - ha detto - immaginare che un segretario di un partito importante dia un consiglio a un proprio parlamentare, cioè a un dirigente, a mezzo stampa e continui a farlo a mezzo stampa lo lascio giudicare ai cittadini. Da quanto non sento Bersani? Non lo sento da mai. Da mai. Nonostante appena esplosa la vicenda delle richiesta di custodia cautelare io abbia scritto una lettera ai dirigenti principali del partito chiedendo di incontrarli, anche per avere indicazioni''.
Riguardo al paragone con Filippo Penati, che indagato ha fatto un passo indietro, Tedesco ha risposto: ''C'è una grande ipocrisia, anche io sono solo indagato, come Penati, mica sono condannato a morte. Oggi viene preso il caso Penati come un modello di comportamento ma lui non si è dimesso dal Consiglio regionale. Io un'ora dopo avere appreso di essere indagato mi sono dimesso da assessore regionale alla Sanità e sono stato sostituito due ore dopo. Io ho tenuto una condotta in tutti questi mesi esemplare''.
E proprio l'ex presidente della Provincia di Milano e vicepresidente dimissionario del Consiglio regionale lombardo, a margine dei lavori d'aula al Pirellone, oggi dice: "I dubbi stanno già affiorando e ogni giorno emerge un pezzo di verità". Penati ribadisce dunque la propria estraneità nella vicenda che lo vede coinvolto dopo le dichiarazioni del costruttore di Sesto San Giovanni, Giuseppe Pasini, relativa all'ex area Falck.
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