Il segretario del Pd: "Paghino i grandi patrimoni e chi ha esportato capitali". Pronto un pacchetto di emendamenti per modificare le norme presenti nel decreto del governo. Apertura su Iva e pensioni: "Ma meglio lavorare sull'evasione"di ROBERTO MANIA
ROMA - "Non so se Tremonti resterà ministro dell'Economia. Francamente penso che non lo sappia nemmeno lui", risponde Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, che sulla conversione del decreto con la stangata da 45 miliardi di euro punta a giocare in Parlamento una partita-chiave. Una risposta che conferma il nuovo quadro con le divisioni laceranti che attraversano la maggioranza.Tremonti non è più una pedina insostituibile nel governo. E anche questo apre a nuovi possibili scenari. Bersani ha preparato un pacchetto di emendamenti per cambiare la manovra e ha deciso di confrontarsi con tutti: opposizioni, forze sociali, e partiti di maggioranza. Obiettivo: "Far pagare a chi evade e a chi non ha ancora pagato nulla come i possessori dei grandi patrimoni immobiliari".
Sullo sfondo - perché no? - prove di nuove grandi alleanze, di quel "governo di transizione" per presentarsi nel mondo "con una faccia diversa da quella di Berlusconi".
Perché a luglio avete permesso che in Parlamento la manovra da 48 miliardi venisse approvata rapidamente e ora vi preparate a dare battaglia su un decreto non molto diverso?"Per la verità quella manovra è arrivata in Parlamento già blindata, con l'impegno del presidente del Consiglio di porre la fiducia e con l'improvvisa catastrofe dei mercati. Ma Berlusconi, per ora, ha detto che stavolta non intende ricorrere al voto di fiducia. E non perché vuole dialogare con me, ma perché ha problemi seri a casa sua. Resta il fatto che la manovra è ingiusta sul piano sociale e recessiva sul piano economico. Si colpisce esclusivamente chi paga l'Irpef e si tagliano i servizi di base. Nella batosta si accomunano i ceti medi con i ceti popolari. Riassumendo: paga chi ha sempre pagato e non paga chi non ha ancora pagato. Questa manovra va profondamente cambiata ed è per questo che abbiamo messo in campo le nostre proposte che, posso assicurare, stanno in piedi".
Sta davvero in piedi la proposta di ritassare i capitali rientrati in Italia attraverso lo scudo fiscale di Tremonti?"Intanto voglio dire che questa è l'unica misura una tantum, e in fondo si chiede di pagare il 20% a chi, rimanendo anonimo, ha pagato il 4 o 5%. Le altre hanno tutte natura strutturale. Sono pronto a sfidare chiunque sulla possibilità tecnica della nostra proposta e sulla sua costituzionalità. Noi stimiamo di ricavare non meno di 15 miliardi da destinare alla crescita e al lavoro. Ma gli altri sono tutti interventi strutturali: la tracciabilità dei pagamenti per prestazioni e servizi, le norme antievasione, il ripristino dell'elenco fornitori-clienti, le dismissioni del patrimonio pubblico, le liberalizzazioni, la politica industriale, i tagli ai costi della politica, l'introduzione di un'imposta molto progressiva sui patrimoni immobiliari rilevanti a partire da un determinata soglia che indicheremo anche in ragione dell'esito della discussione in Parlamento".
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/08/15/news/bersani_manovra-20450944/
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