lunedì 15 agosto 2011

Il vertice dell'euro per uscire dalla tempesta


Domani all'Eliseo. Ma francesi e tedeschi sono scettici. La speranza è che i due paesi della moneta unica traccino la strada per dotare il continente di una governance. La creazione di eurobond renderebbe più difficile l'azione degli speculatori, ma è un commissariamento degli Stati in difficoltà

di BERNARDO VALLIPARIGI - Il vertice franco-tedesco di domani accende tanti, forse troppi miraggi. Prevedendo le possibili delusioni (stando a quel che dice Spiegelonline), i tedeschi non hanno gradito il modi in cui è stato annunciato. La notizia diffusa dai francesi li ha irritati. Loro avrebbero preferito la discrezione. L'incontro nel palazzo dell'Eliseo tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy non deve apparire un appuntamento d'emergenza. È stato fissato da settimane e non convocato d'urgenza per far fronte all'ultima fiammata della crisi finanziaria, come ha indotto a pensare l'annuncio fatto a Parigi. Un annuncio che potrebbe avere tratto in inganno sulla vera natura del vertice. Invece, in questo caso, l'attivismo di Sarkozy, che ha informato i suoi ministri mercoledì scorso cogliendo di sorpresa Berlino, non risulta poi tanto intempestivo. Anzi, può apparire ben studiato.
La politica non tiene il passo con i tempi ultrarapidi della finanza. La regia dei suoi gesti, un'abile messa in scena, può darle qualche vantaggio. E' comunque impensabile che nella burrasca finanziaria europea e mondiale un vertice franco-tedesco possa essere considerato routine. E trattato sottovoce. Il fatto che sia stato deciso settimane fa gli dà un valore particolare. Non si tratta di tappare falle, ma di rivedere le istituzioni: un miraggio, appunto, da trasformare in realtà.
Il colloquio Merkel-Sarkozy, dopo la brevissima pausa di Ferragosto, dà l'impressione che la coppia franco-tedesca si tenga stretta per mano al fine di difendere l'euro e l'Europa. E' un avvenimento che può rassicurare i mercati e tentare di intimidire gli speculatori. Sul piano concreto sembra destinato ad accelerare l'applicazione delle decisioni prese al vertice del 21 luglio. Un invito potrebbe essere rivolto ai Parlamenti affinché si affrettino ad adottare l'insieme del piano di difesa della moneta unica, basato più o meno sulla mutualità dei debiti e dei rischi. Ma domani Sarkozy e Merkel andranno forse oltre. E a questo punto si accende il miraggio. Vale a dire la speranza che i due principali paesi della zona dell'euro riescano a tracciare la strada per dotare un giorno l'Europa di una governance, dopo che nel 2003, sempre un presidente francese e un cancelliere tedesco (Jacques Chirac e Gerhard Schroeder), mandarono all'aria il patto di stabilità, che era un progetto iniziale, un primo passo verso la governance.
Continua ...
http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/reportage/2011/08/15/news/il_vertice_dell_euro_per_uscire_dalla_tempesta-20452850/

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