lunedì 15 agosto 2011

Il piano del premier "Non posso essere l'uomo delle tasse"


Tra le ipotesi l'innalzamento dei 90 mila euro e sconti sul contributo per le famiglie numerose. E Bossi vede nero: rischiamo la povertà assoluta. L'ordine è fare presto: il decreto dovrebbe arrivare alla Camera il 5 settembre. Riaprire il capitolo pensioni potrebbe dare le risorse per ammorbidire la stretta fiscale. Sfogo notturno del Senatùr, che evoca anche "l'attacco della massoneria alle nostre banche"

di FRANCESCO BEi e RODOLFO SALACi sarà oggi, giorno di festa in Italia, il primo verdetto sulla manovra italiana. Quello vero, l'unico che conta e toglie il sonno al premier: il giudizio dei mercati. Berlusconi ieri ha incassato i complimenti di Sarkozy per il decreto.
Il premier guarda con apprensione alla riapertura delle borse, ma intanto già si prepara a rimettere mano alla creatura di Tremonti. Saranno ritocchi limitati, ma ci saranno. "Non posso passare proprio io per l'uomo delle tasse", si è lamentato il Cavaliere al telefono dalla Sardegna. E dunque ha chiesto di fare qualcosa, magari raccogliendo la spinta che sale dalla gran parte del Pdl per rendere meno dolorosa la purga al ceto medio. L'obiettivo minimo è un alleggerimento del "contributo di solidarietà", alzando la soglia di reddito (attualmente parte da 90 mila) oppure prevedendo delle detrazioni per le famiglie numerose.
L'ipotesi principale per finanziare questa operazione è ancora quella di un aumento dell'Iva di un punto percentuale, anche se i commercianti stanno già alzando le barricate. Berlusconi ci aveva già pensato, ma è stato costretto a rinunciare per l'opposizione di Tremonti. L'alternativa che il Pdl sta studiando è quella di riaprire il capitolo delle pensioni di anzianità e di reversibilità, a costo di scontrarsi con Bossi che minaccia la crisi di governo. In ogni caso l'idea del governo è quella di "vestire" le modifiche come aperture all'opposizione, in modo da far contenti Napolitano e anche la commissione europea, che giusto ieri ha chiesto di approvare la manovra "con un ampio consenso". Casini otterrà più riguardo alle famiglie e nel Pdl sperano di incassare in questo modo un giudizio più morbido dell'Udc. E, per non rompere l'asse con Raffaele Bonanni, sarà eliminato il taglio delle tredicesime degli impiegati di enti pubblici negligenti.
In ogni caso l'ordine di Berlusconi è "fare presto". Lo ha promesso alla Merkel e a Sarkozy, glielo impone la delicatezza della situazione. Per questo l'idea è di cambiare il decreto nel "laboratorio Senato", un'aula che non ha mai combinato scherzi al governo. Poi, il 5 settembre, il provvedimento modificato - "ma senza toccare i saldi né l'impianto generale", precisa Gaetano Quagliariello - passerà a Montecitorio. E qui calerà inesorabile la fiducia, per approvare la manovra con un mese di anticipo sulla tabella e mettere a tacere la ribellione del centrodestra. Troppo rischioso infatti per il governo affrontare un'assemblea governata da Fini e alla mercé dei vari Alemanno, Scajola, e tutti gli altri capi del partito che alla Camera hanno decine di seguaci. In ogni caso Angelino Alfano ha già deciso di aprire uno "sfogatoio" a via dell'Umiltà al suo rientro dalle ferie il 22 agosto. Riceverà i vari Crosetto & co. per concordare pochi ritocchi alla manovra da presentare al Senato. Ma il maquillage sarà, appunto, molto limitato.
Continua ...
http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/retroscena/2011/08/15/news/il_piano_del_premier_non_posso_essere_l_uomo_delle_tasse-20452562/

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