ROMA - La Commissione europea «accoglie con favore» la manovra varata venerdì e chiede al Governo italiano «di cercare un ampio consenso sulle riforme anche per assicurarne la rapida approvazione del Parlamento»: lo ha detto un portavoce della Commissione aggiungendo che Bruxelles attende di «conoscere i dettagli del pacchetto approvato e maggiori informazioni sulle singole misure», al fine di dare una valutazione più appropriata della manovra.
LEGGI IL TESTO DEL DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138: Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo
Si prospetta dunque un altro esame record, che però non sarà veloce e indolore come quello della manovra di luglio (approvata in 4 giorni). Accompagnata dall'indicazione di Giorgio Napolitano che invita ad un «confronto responsabile», sarà all'esame del Senato da lunedì 22 agosto per arrivare all'aula dal 5 settembre. Poi il passaggio alla Camera dove però arriverebbe blindata. La fiducia che non dovrebbe essere posta a Palazzo Madama, come annunciato dallo stesso Berlusconi, potrebbe però arrivare a Montecitorio.
Molti sono i mal di pancia, anche all'interno della stessa maggioranza, per norme che colpiscono sia gli stessi parlamentari, sia gli amministratori locali. Ma anche le professioni. Su tre norme in particolare si discute molto: il contributo di solidarietà, (per farlo partire è atteso un decreto del ministero del Tesoro entro fine settembre) che lo stesso premier vorrebbe cancellare; l'introduzione dell'aumento di 3 punti di Iva, che trova l'appoggio di Confindustria e la totale contrarietà di Confcommercio; e la cancellazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti (il Sistri) che ha mandato su tutte le furie il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e che pertanto potrebbe essere rivista.
C'è chi nella maggioranza pensa già di togliere il contributo di solidarietà, le famose «mani nelle tasche degli italiani» evocate da Berlusconi, e sostituirlo con l'aumento dell'Iva. Lo stesso premier sarebbe favorevole allo scambio, al limite inserendolo nella delega fiscale: visto che il ritocco di un punto di Iva dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 6 miliardi, si potrebbe non solo cancellare il prelievo sui redditi (che vale un miliardo) ma anche alleggerire i tagli ai ministeri e agli enti locali. Per ora, il governo sembra orientato a un intervento meno radicale: potrebbe essere accolto un emendamento dell'Udc che alleggerisce il contributo di solidarietà per chi ha figli a carico.
LEGGI IL TESTO DEL DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138: Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo
Si prospetta dunque un altro esame record, che però non sarà veloce e indolore come quello della manovra di luglio (approvata in 4 giorni). Accompagnata dall'indicazione di Giorgio Napolitano che invita ad un «confronto responsabile», sarà all'esame del Senato da lunedì 22 agosto per arrivare all'aula dal 5 settembre. Poi il passaggio alla Camera dove però arriverebbe blindata. La fiducia che non dovrebbe essere posta a Palazzo Madama, come annunciato dallo stesso Berlusconi, potrebbe però arrivare a Montecitorio.
Molti sono i mal di pancia, anche all'interno della stessa maggioranza, per norme che colpiscono sia gli stessi parlamentari, sia gli amministratori locali. Ma anche le professioni. Su tre norme in particolare si discute molto: il contributo di solidarietà, (per farlo partire è atteso un decreto del ministero del Tesoro entro fine settembre) che lo stesso premier vorrebbe cancellare; l'introduzione dell'aumento di 3 punti di Iva, che trova l'appoggio di Confindustria e la totale contrarietà di Confcommercio; e la cancellazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti (il Sistri) che ha mandato su tutte le furie il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e che pertanto potrebbe essere rivista.
C'è chi nella maggioranza pensa già di togliere il contributo di solidarietà, le famose «mani nelle tasche degli italiani» evocate da Berlusconi, e sostituirlo con l'aumento dell'Iva. Lo stesso premier sarebbe favorevole allo scambio, al limite inserendolo nella delega fiscale: visto che il ritocco di un punto di Iva dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 6 miliardi, si potrebbe non solo cancellare il prelievo sui redditi (che vale un miliardo) ma anche alleggerire i tagli ai ministeri e agli enti locali. Per ora, il governo sembra orientato a un intervento meno radicale: potrebbe essere accolto un emendamento dell'Udc che alleggerisce il contributo di solidarietà per chi ha figli a carico.
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