Seconda udienza del dibattimento a carico dell'ex presidente egiziano. E' accusato della morte di almeno 800 manifestanti, durante le proteste che portarono alla sua destituzione, e di corruzione. Imputati anche i figli e vari gerarchi. Nuova seduta il 5 settembre
IL CAIRO - L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak è tornato in barella nell'aula dell'Accademia di polizia del Cairo dove si è riaperto il processo contro di lui 1, i suoi figli e gerarchi. Mubarak è arrivato in elicottero ed è poi stato trasportato in ambulanza in aula. L'ex raìs ha 83 anni e soffre di problemi cardiaci: è ricoverato in ospedale al Cairo dalla prima udienza del processo 2, il 3 agosto, quando è apparso per la prima volta in aula, nella gabbia degli imputati, in barella. E' accusato della morte di almeno 800 manifestanti, in occasione delle proteste di piazza che hanno portato alla sua caduta, e di corruzione. Imputati con lui i suoi due figli Gamal e Alaa e vari altri gerarchi del regime. E' il primo leader mediorientale ad essere processato, dall'avvio del movimento popolare della primavera araba.VIDEO Scontri dopo l'arrivo di Mubarak 3 - L'ex presidente in barella 4
Una folla di centinaia di persone si è concentrata davanti alla sede dell'Accademia di polizia del Cairo, sede dell'aula speciale in cui si celebra il processo. La Bbc ha mostrato immagini con scontri fra manifestanti pro e contro Mubarak. La tensione è montata rapidamente all'arrivo dell'ex presidente, con persone che urlavano: "Ecco il ladro!", fischiate dai sostenitori dell'anziano leader. "Giudici, svegliatevi! Mubarak ha ucciso i miei fratelli, giustiziatelo!", gridavano altri. La massiccia presenza di forze dell'ordine, schierate in assetto antisommossa, non è riuscita a evitare lo scontro diretto fra le due fazioni.
In aula, l'ex capo dello Stato è apparso fermo e composto. Una flebo al braccio, con le braccia conserte sul corpo: ha scambiato qualche parola con i figli, insieme a lui nella gabbia degli imputati, che hanno cercato di proteggerlo dalla folla dei fotografi e lo hanno baciato sulla fronte per dargli conforto.
Ormai Mubarak può contare su ben pochi simpatizzanti fra la gente comune. Più morbido l'atteggiamento di alcuni mezzi d'informazione e di certi ambienti della politica vicini anche se non compromessi con il passato regime. A favorirlo sarebbero in particolare i generali del Consiglio supremo delle forze armate (Csfa) - che dallo scorso febbraio gestiscono la difficile transizione dell'Egitto verso la democrazia - i quali dopo aver mantenuto la promessa di far processare l'ex presidente, adesso preferirebbero evitare la sua condanna al massimo della pena, il patibolo. Il processo è stato comunque aggiornato al 5 settembre.
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