Sesto S. Giovanni (Milano), 1 agosto 2011 - Tangenti pagate fino al 2007.Lo rivelerebbero ricevute, estratti conto e appunti che l’imprenditore Piero Di Caterina, ex amico e oggi accusatore di Filippo Penati, ha consegnato ai Pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia. Per chi erano questi soldi? Secondo Di Caterina, per Penati e i suoi collaboratori. Le carte dovranno però essere interpretate: a fianco dei pagamenti da 2.500 a 7.500 euro, compaiono solo sigle: «DG» e «Giulia per DG». Prima del 2001, invece, buste da 10 a 25 milioni di lire a favore di un certo «Big Bruno» (o semplicemente «Bruno»), «Antonella», «V/P» e «VP36».
La vita e gli affari degli indagati della Tangentopoli sestese passerà sotto la lente d’ingrandimento. I pm guarderanno i conti di Fare Metropoli, l’associazione fondata da Penati (indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti) nel dicembre 2008. Ma nella storia dell’ex uomo forte del Pd, prima di Fare Metropoli (organismo che raccolse contributi per le sue campagne elettorali 2009 e 2010) c’è anche Eventus srl. E poi c’è Intesa Casa spa, dove Penati non c’entra, ma troviamo uno dei suoi più stretti collaboratori, pure lui indagato: l’ex capo di gabinetto in Provincia di Milano, Giordano Vimercati.
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