sabato 27 agosto 2011

Cina: il governo legalizza le scomparse dei dissidenti

Cina: il governo legalizza le scomparse dei dissidenti
PECHINO (CINA) - Il governo cinese si prepara ad una nuova stretta, in tema di diritti civili. Infatti è in via di approvazione una legge che consente alla Polizia di tenere prigioniera una persona in un luogo a propria scelta, per un periodo massimo di 6 mesi e senza avvisare i parenti. In pratica si tratta di legalizzare un vero e proprio sequestro di persona. Già adesso, secondo le leggi cinesi, basta un sospetto non dimostrato per ottenere che la Polizia possa trattenere qualcuno senza processo per un anno. Ed è una misura che viene usata per lo più con quelli che vengono definiti "dissidenti" e che sono in realtà persone che si limitano ad esprimere critiche alla com,pleta soppresione delle libertà individuali che esiste in Cina. Ma negli ultimi anni, si è cominciata a diffondere l'abitudine di arrestare questi cosiddetti dissidenti senza alcuna comunicazione ufficiale e senza metterli in carcere (dove, volenti o nolenti, si viene registrati ed il dato diventa noto, se non pubblico). Il caso più "vecchio" è quello dell'avvocato Gao Zhisheng, tenuto sequestrato da circa un anno; il più noto è quello dell'artista Al Weiwei, tenuto prigioniero per tre mesi.

Nessun commento:

Posta un commento