sabato 27 agosto 2011

Uragano Irene, rischio catastrofe New York Evacuate 250mila persone / Video

Il sindaco Bloomberg: via da Battery Park, Coney Island e Far Rockaway. Timori di vasti black out e di onde di tsunami alte dieci metri. Pazienti evacuati dagli ospedali.

Capesante

ROMA - Dopo aver spazzato con piogge torrenziali e venti fino a 190 km all’ora Portorico, la Repubblica Dominicana e le Bahamas, l'uragano Irene minaccia la costa orientale degli Stati Uniti, la cui popolazione è stata esortata a tenersi pronta dalla protezione civile Usa e dal dipartimento per la sicurezza interna. Irene nel weekend dovrebbe abbattersi sul Nordest, interessando pesantemente New York, che ha già approntato un piano di emergenza, e Washington. L'uragano potrebbe salire alla categoria quattro delle cinque previste sulla scala Saffir-Simpson, basata sull'intensità dei venti al suolo. Al momento si trova al livello tre, che corrisponde ad una forza dei venti pari a 200 chilometri orari. Video: Irene dallo spazio Irene ha un diametro di oltre 800 chilometri, pari a un terzo della costa Atlantica degli Stati Unitie l'allerta si estende lungo tutta la costa settentrionale degli Usa. Nel frattempo, sulla zona più orientale dell'Atlantico si sta formando un altro ciclone, molto più piccolo, una depressione tropicale di livello 10 che non dovrebbe minacciare le coste. La progressiva riduzione della pressione nella zona centrale dell'uragano indica che questo continua ad acquistare forza, nonostante un debole rallentamento dei venti. Tutte le zone costiere sono in allerta e i porti sono pronti a far uscire le navi in mare aperto in caso di pericolo. «A seconda della loro intensità, gli uragani possono generare onde alte fino a dieci metri - ha detto Vincenzo Levizzani, capo della divisione meteorologica dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) - Il problema di Irene è che sta puntando dritto verso New York, ossia verso una zona densamente popolata e sensibile dal punto di vista sociale ed economico». Di solito gli uragani transitano a latitudini più basse: nascono nell'Atlantico, attorno alle isole di Capo Verde e poi gli alisei li portano verso il continente americano, in direzione di Caraibi, golfo del Messico e America centrale. Solo pochissimi uragani, negli ultimi dieci anni, si sono spinti verso il Nord.

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=160836&sez=HOME_NELMONDO

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