Tra il 1979 e il 1988 furono 24 i dipendenti che si ammalarono di mesotelioma o altre forme tumorali
La Pirelli di viale Sarca in una foto del 1945 (da www.lombardiabeni-culturali.it) |
24 DECESSI - Gli ex dirigenti della Pirelli, mandati a processo oggi dal giudice, sono ex componenti del Cda o ex Ad della società che sono stati in carica, per periodi diversi, negli anni che vanno dal '79 all'88. Secondo l'accusa, infatti, in quel periodo gli operai, che si sono poi ammalati di forme tumorali gravi o sono morti per mesotelioma pleurico (la maggior parte dei 24 casi totali), lavoravano dentro gli stabilimenti milanesi, senza alcun sistema di protezione. Hanno subito dunque, secondo l'impianto accusatorio del pm che ha disposto consulenze scientifiche, esposizioni »massicce e ripetute» all'amianto che hanno causato le malattie e le morti.
AMIANTO USATO OVUNQUE - Gli operai vittime della sostanza tossica, poi messa al bando, lavoravano in diversi reparti, da quello relativo agli autocarri a quello delle mescole. L'amianto, stando al capo d'imputazione, veniva usato dalla mescola delle gomme alla tubazione dei serbatoi. Il reato di omicidio colposo, contestato a tutti gli ex responsabili Pirelli, è aggravato dalla violazione di alcune normative sulla sicurezza sul lavoro. Nel procedimento, si sono costituiti parti civili i familiari delle vittime e degli operai ammalati - assistiti, tra gli altri, dall'avvocato Giusy Marciano - la Regione Lombardia, l'Inail, l'Asl di Milano. Il pm ha chiesto invece il non luogo a procedere per prescrizione in relazione a un'altra ventina di casi che erano stati contestati agli imputati da un altro magistrato. Per questi episodi, il gup ha disposto il proscioglimento proprio perché alcuni fatti erano prescritti o perché le vittime, in alcuni casi, avevano lavorato negli stabilimenti in un periodo anteriore rispetto a quello in cui erano in carica i dirigenti.
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