La replica del leader di Sel al direttore del Tg4, che nel corso di una trasmissione radiofonica aveva espresso pesanti allusioni sull'orientamento sessuale del presidente della Regione Puglia. Ma il giornalista ribatte: "Nessun riferimento omofobico". E aggiunge: "Meritava anche di peggio"
FIRENZE - "Io sono gay, ma non sono un porco. Ovviamente mi riferisco a Emilio Fede". Così il leader di Sel Nichi Vendola, dal palco della festa del partito toscano a Firenze, ha replicato al direttore del Tg4, Emilio Fede, che aveva definito il governatore della Puglia 'un poveretto, un pendolo'. "Lui con gli uomini non ha nulla a che vedere", aveva detto il giornalista rispondendo alle parole dell'ex parlamentare di Rifondazione che lo aveva a sua volta definito "procacciatore di escort e cocaina".
Pronta la controreplica dell'ex direttore di Studio Aperto: "Il riferimento alla omofobia non esiste, la mia è stata una risposta alle accuse di Vendola" riferite - ha proseguito Fede - ad "una realtà mai esistita nella mia vita". "Nella stessa trasmissione - ha puntualizzato il giornalista- ho ricordato che molti dei miei amici, alcuni dei più preziosi, sono gay. Di loro, come possono testimoniare tanti servizi, ho sempre avuto rispetto. Mai usato neppure la parola 'diversi'. Soltanto parlato di 'amore diverso'. Sono stato il solo, o uno dei pochi, - ha detto - che ha raccontato le nozze dell'onorevole Paola Concia con il massimo rispetto. Quanto a Nichi Vendola, meritava anche più di quello che ho detto".
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