Cari amici di Articolo 21,
leggo su Italia Oggi (pagina 19, mercoledì 5 agosto) che Vittorio Feltri avrebbe ottenuto dall’editore de Il Giornale un ingaggio una tantum di 15 milioni di euro, più uno stipendio di tre milioni di euro l’anno. Mi auguro per il collega Feltri che sia così, ma dubito che le somme vere siano tanto corpose. Di sicuro, però, resta un fatto: l’ingaggio è assai ricco e prevederebbe, sempre secondo Italia Oggi, anche la possibilità di assumere con altrettanta ricchezza anche il vicedirettore Alessandro Sallusti.La notizia, a parte le discussioni sul futuro de Il Giornale e di Libero, che Feltri lascia a Maurizio Belpietro, sollecita alcune riflessioni.1. Il Giornale, che fa capo a Paolo Berlusconi e alla Mondadori (a sua volta controllata dalla famiglia Berlusconi), è già ricorso agli ammortizzatori sociali.2. La Mondadori, che ha chiuso il primo trimestre in leggero rosso, dopo anni di superutili versati agli azionisti, ha già chiesto ai sindacati di tagliare (pensionamenti, prepensionamenti, altri ammortizzatori sociali a carico dell’Inpgi e della collettività) 104 giornalisti e 149 impiegati.3. L’assemblea dei giornalisti della Mondadori, di fronte al taglio secco del 20 per cento delle redazioni, ha messo nelle mani del Cdr dieci giorni di sciopero ed ha fissato alcuni paletti in vista della trattativa sul piano di crisi che l’azienda ha annunciato.
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