Può un docente universitario importare teschi umani dagli Stati Uniti per motivi didattici? È la domanda che ha posto il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali al procuratore vicario di Torino, Raffaele Guariniello, per verificare che non ci siano violazioni di legge.La vicenda è particolare e i pareri sono discordanti. Ma la prassi va avanti da anni. Protagonista del curioso import di crani, è un docente torinese che pare acquisti la macabra merce negli Usa, dov’è consentito, per permettere ai suoi studenti di impratichirsi evitando di dover provare per la prima volta a usare gli strumenti del mestiere su una persona viva, seppur anestetizzata.In Italia è infatti vietato vendere pezzi di cadavere agli studenti di Medicina (mentre non lo è in Francia o negli Stati Uniti, Paesi meta di curiosi viaggi-studio da parte di quegli stessi studenti). Al di là dei rari casi in cui una persona, in vita, può stabilire di donare il proprio corpo alla scienza una volta defunta, il codice penale prevede due articoli di legge che puniscono chi si adopera su un corpo senza vita: il vilipendio di cadavere e l’uso improprio di cadavere.Non stupisce dunque che un docente, invece di far partire i propri studenti verso Paesi con norme meno restrittive, decida di acquistare ossa all’estero per portarle in Italia. Ma è legale tutto questo? È quello che dovrà scoprire la procura torinese studiando approfonditamente il regolamento di polizia mortuaria.
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