Melbourne, 5 ago. (Apcom) - La dissidente uigura Rebiya Kadeer, in visita in Australia, ha accusato Pechino di "torture psicologiche" contro i suoi figli. "E' difficile per me immaginare quale tipo di torture stiano subendo al momento", ha detto ai giornalisti da Melbourne. Kadeer, in Australia per una decina di giorni, ha smentito la notizia secondo cui i suoi figli avrebbero scritto una lettera in cui l'accusano di aver organizzato in disordini avvenuti il mese scorso nello Xinjiang, nel nord-ovest della Cina. Pechino "è in grado di controllare quello che dicono i miei figli e far sì che mi diano contro, ma non possono distruggere l'amore che Dio ha creato tra me e loro", ha aggiunto. Lunedì i media cinesi hanno pubblicato delle lettere, attribuite a diverse persone legate a Kadeer ma che vivono in Cina tra cui il figlio Khahar e la figlia Roxingul, in cui la donna viene additata quale fomentatrice di violenze tra la minoranza uigura e la maggioranza cinese degli Han. Per la dissidente in esilio si tratta di un falso.
http://www.apcom.net/newsesteri/20090805_204101_456b48d_67846.shtml
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