mercoledì 5 agosto 2009

Israele viola la Road Map

L'ambasciata degli Stati Uniti ha inviato oggi un duro messaggio al ministero degli Esteri israeliano, condannando la decisione di sfrattare più di 50 famiglie palestinesi dalle loro case a Shaykh Jarrah per fare spazio ai coloni. I diplomatici hanno anche annunciato testualmente una "rimostranza di alto livello" nei confronti d'Israele, prevista anch'essa entro oggi. Nel corso delle operazioni di sfratto, la polizia ha respinto i tentativi da parte di alcuni inviati Onu di svolgere indagini. Il corrispondente di Ma'an, anch'egli presente sulla scena riferisce che le forze israeliane hanno impedito ai giornalisti di entrare nell'area, e che circa 20 attivisti umanitari internazionali sono stati arrestati e rilasciati più tardi. Le telecamere hanno inoltre inquadrato le forze dell'ordine mentre tormentavano e spintonavano i reporter di al-Jazeera, i quali, hanno poi riferito di aver appreso che i nuovi coloni hanno sottoposto i membri di una delle due famiglie sfrattate a pestaggi. Durante lo sfratto, avvenuto ieri mattina intorno alle 5, una grande unità della polizia e dell'esercito israeliani ha occupato le due case, mentre le famiglie stavano ancora dormendo. Gli inquilini sono stati quindi costretti a uscire in mezzo alla strada, e i loro averi sono stati sottratti e scaricati per terra a diversi isolati di distanza. "Siamo stati trascinati fuori dai nostri letti e ci è stato detto di aspettare fuori", è la testimonianza di Majhad Ghanun. "Loro hanno portato un camion e caricato tutto quello che avevamo. Hanno portato tutto da qualche parte, senza dirci dove. Io dormo sul marciapiede, non abbiamo nessun posto dove andare". Il gesto era stato anticipato dalla sentenza di una corte israeliana, secondo la quale le case dei palestinesi apparterrebbero al gruppo di coloni ebrei, mentre sia le famiglie formate dai rifugiati della guerra del 1948 sia le Nazioni Unite insistono nel sostenere che gli sfrattati possedevano quelle abitazioni fin da prima che Israele nascesse, e da diverse generazioni. Da parte sua, il coordinatore speciale Onu per la pace in Medio Oriente Robert Serry ha biasimato l'avallo concesso da Israele alla presa di possesso delle proprietà in questione, aggiungendo che si tratta di un'aperta violazione dei richiami del Quartetto internazionale a "evitare qualsiasi atto provocatorio a Gerusalemme Est".
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